Coltelli in auto per la porchetta, il sindaco di Montebelluna Bordin, fermato dalla polizia in Germania
MONTEBELLUNA. Evidentemente non avevano messo in conto gli aumentati controlli in Germania per il G7 in programma oggi a Monaco di Baviera. No, non era il caso di viaggiare con dei coltellacci in macchina.
Il sindaco e quattro consiglieri comunali di Montebelluna hanno rischiato di vedersi sequestrare tutto, coltelli da macelleria e porchetta, e di passare più di qualche guaio giudiziario.
Per loro fortuna, dopo mezza ora di controlli, verifiche e trattative, la polizia tedesca ha capito che i cinque andavano alla festa del trentennale del gemellaggio con Oberkochen e li hanno lasciati proseguire il viaggio con porchetta e coltelli al seguito.
Il sindaco Adalberto Bordin, il capogruppo di FdI Gaetano Innocente, la capogruppo della Lega Annamaria Moretto, e i consiglieri Ethel Marcolin (Lega) e Daniele Pincin (FdI) erano partiti a metà mattinata da Montebelluna, tutti stipati nella macchina di Pincin. Meta la cittadina di Oberkochen, per festeggiare i 30 anni di gemellaggio fra le due città.
Ne bagagliaio, con le valigie, anche una porchetta e quattro lunghi coltelli. Aveva procurato tutto Gaetano Innocente, macellaio di San Gaetano. Avevano da poco passato il confine tra Austria e Germania quando si sono visti dare l'alt da una pattuglia della polizia tedesca. Controllo documenti, poi l’ordine di svuotare il bagagliaio. Quando sono saltati fuori i quattro coltelli è scattato l'allarme, sono arrivate altre pattuglie della polizia, in più c'era la porchetta senza alcuna documentazione al seguito.
Momenti di tensione, sindaco e consiglieri hanno provato a spiegare che non erano dei malviventi con armi improprie al seguito ma che i coltelli servivano ad affettare la porchetta alla festa del trentennale ad Oberkochen. Mezz’ora di discussioni e trattative, e la tentazione di telefonare al sindaco di Oberkochen perché facesse da mediatore, alla fine i poliziotti si sono convinti a non sequestrare nulla e li hanno lasciati ripartire.
«Fortunatamente nei coltelli c'era inciso il nome della macelleria, ce n'era uno che mi era stato regalato il giorno del mio 70esimo compleanno con inciso il mio nome sulla lama», spiega Innocente, «lo hanno confrontato con la mia carta di identità, si sono convinti che erano coltelli miei, da utilizzare per affettare cibo alla festa del trentennale a cui eravamo stati invitati. Alla fine ci hanno lasciato tutto».