I giovani di Fdi tra saluti romani e inni al Duce. L’Ue: “Von der Leyen è chiara: la simbologia del fascismo moralmente sbagliata”
L’immagine dei saluti romani e i cori fascisti intonati da ragazzi e ragazze del movimento giovanile di Fratelli d’Italia arriva fino a Bruxelles. A commentare la videoinchiesta di Fanpage sulla Gioventù nazionale è il portavoce della Commissione europea Eric Mamer. Il punto di vista della Commissione europea e della presidente Ursula von der Leyen “sulla simbologia del fascismo è molto chiaro – dice Mamer – non crediamo che sia appropriata, la condanniamo, pensiamo che sia moralmente sbagliata. Siamo molto chiari su questo”. Dopo quattro giorni dalla messa in onda dell’inchiesta giornalistica che ha raccontato la nostalgia dei giovani di Fdi per un tempo che non hanno vissuto (e forse può essere proprio quello il motivo principale del loro sentimento), la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha ancora commentato, come sottolinea la deputata del Partito democratico Laura Boldrini. “Né un biasimo, né una presa di distanza – dice l’ex presidente della Camera -: niente di niente. Cosa dirà, oggi, agli altri leader europei che incontra per decidere degli equilibri dell’Ue?. Farà finta di niente anche con loro come sta facendo con l’opposizione in Italia che da giorni le chiede conto?”. Boldrini ripesca l’uscita del cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha definito la premier “di estrema destra“, espressione che – secondo alcuni giornali – ha fatto irritare la capa del governo. Il tema della nostalgia per la simbologia del regime mussoliniano dei giovani del principale partito di governo non è affatto banale in questi giorni e di più in queste ore in cui si decide se e quanto verrà chiesto e integrato un contributo di Fratelli d’Italia e della presidente del Consiglio nella costituzione della nuova maggioranza che guiderà le istituzioni europee.
L'articolo I giovani di Fdi tra saluti romani e inni al Duce. L’Ue: “Von der Leyen è chiara: la simbologia del fascismo moralmente sbagliata” proviene da Il Fatto Quotidiano.