Affitti, i tagli del Governo. Niente più aiuti per quasi 1.400 famiglie a Padova

La Regione ha comunicato via circolare che non si potrà più contare sui fondi. L’ira del Comune, l’assessore Benciolini: «Scelta che non condividiamo»
Ora è ufficiale: il fondo per il sostegno agli affitti è stato tagliato dal governo Meloni. Lo scorso anno, grazie a questo aiuto economico, che per Padova aveva previsto 1, 2 milioni di euro, ben 1. 391 famiglie in difficoltà erano riuscite a pagare il canone mensile. Soldi che arrivavano ai Comuni attraverso la Regione, ma messi dallo Stato per essere poi ripartiti per provincia.
E proprio la Regione ha comunicato lunedì, attraverso una circolare interna, che non si potrà più contare su quei fondi. E neanche su quelli per la morosità incolpevole, di molto inferiori (tra gli 80 e i 50 mila euro l’anno), ma pur sempre utili a risolvere qualche caso limite.
Il problema della casa quindi diventa sempre più grande. A Padova è da tempo tra i temi caldi con le famiglie che non ce la fanno a pagare l’affitto, studenti fuori sede senza neanche una stanza e sfratti numerosi. Da Palazzo Moroni l’allerta è alta: «I nostri uffici sono tempestivamente presenti e attivi in tutte le iniziative a sostegno dell’affitto, che purtroppo non sono tante. Sapevamo che c’era questa possibilità, ma speravamo che il governo ci ripensasse», commenta l’assessora alle politiche abitative, Francesca Benciolini, «Continueremo a chiedere a Roma, anche assieme alle altre città italiane e con l’Anci, di ripristinare questi fondi che sono fondamentali per riuscire a sostenere le situazioni critiche a Padova».
Il 2 ottobre l’assessore regionale Cristiano Corazzari ha convocato a Venezia i rappresentanti locali proprio per discutere di eventuali soluzioni e alternative.
A Padova solo nel 2022 erano sono state accolte quasi 1.400 domande con un contributo, a seconda dei parametri del richiedente, che variava da un minimo di 4,90 euro a un massimo di 2. 090 euro, ma con una media versata di oltre 840 euro a famiglia. Già escluse oltre 600 famiglie, nella maggior parte dei casi idonee, ma costrette a rinunciare per fine fondi. Nel 2021 erano state presentate invece 1.442 domande al Caf o tramite modulo online, e le famiglie beneficiarie erano state 976, per un totale di 849 mila euro assegnati.
I dati quindi parlavano già molto chiaramente un anno fa con il significativo aumento delle domande presentate. E il fatto che l’aumento della somma a disposizione, da circa 850 mila euro a 1,2 milioni, non era stato sufficiente per soddisfare tutte le richieste, dimostra quanto quel sostegno fosse necessario.
Ora invece non ci sono proprio più soldi: «È una scelta del governo che noi non possiamo assolutamente condividere, considerata la situazione attuale», chiude Benciolini, «Nel frattempo continuiamo a lavorare facendo tesoro di tutte le risorse e opportunità che ci vengono date, in modo che le persone vengano accompagnate e aiutate il più possibile. Lo facciamo per la parte economica, ma anche, e questa è la nostra politica, con degli accompagnamenti all’abitare che aiutino le persone a gestire la complessità della gestione di una casa».