Acquedotti privati a Cortina, si va verso le vie legali
CORTINA. Le gestioni storiche private di acquedotto di Cortina valutano le vie legali. Dopo la riunione del consiglio di Bacino del 28 giugno, nella quale i sindaci hanno deliberato di non ritenere salvaguardate le gestioni per il «mancato perfezionamento del procedimento di riconoscimento» della salvaguardia, le quattro realtà ampezzane insieme ai loro legali (lo studio Iannotta di Napoli) stanno valutando il da farsi.
Non si esclude un ricorso al Tar o al Tribunale superiore delle acque pubbliche, fra i primi atti è possibile venga fatta istanza al consiglio di Bacino per riconvocare l’assemblea, per alcuni vizi sul procedimento.
«PROCEDIMENTO CHIUSO nel 2016»
Il 28 giugno, per esempio, non si è discusso delle osservazioni inviate dalle gestioni private il 10 giugno e protocollate il 14. Secondo i legali, inoltre, non sarebbero affatto a rischio i fondi del Pnrr, come è stato detto in assemblea, perché il procedimento di riconoscimento delle gestioni si è chiuso nel 2016. Alle gestioni private quindi «non è applicabile né la modifica legislativa» al dlgs 152/2006, «né la nota ministeriale del 18 marzo 2022 che si fonda su tale modifica», nella quale si legge che “Entro il 1° luglio 2022 le gestioni del servizio idrico in forma autonoma per le quali l’ente di governo dell’Ambito non si sia ancora espresso sulla ricorrenza dei requisiti per la salvaguardia, confluiscono nella gestione unica”.
«La nota del Mite riguarda procedimenti di salvaguardia in corso, non conclusi», scrivono gli avvocati nelle osservazioni. Riassumendo: il consiglio di Bacino Dolomiti bellunesi si era già espresso sulla presenza dei requisiti, nel 2016. Procedimento chiuso, nessun rischio per i fondi Pnrr, sostengono i privati.
QUATTRO CONSORZI
Parliamo di quattro realtà: la Cooperativa gestione acquedotto Vicinia Zuel di Sopra, che svolge il servizio dal 1906; dell’Acquedotto di Azzon (dal 1931); del Consorzio Acquedotto Campo Salieto (dal 1915-18); del Consorzio Acquedotto Vicinia di Cojana (dal 1908). Nate con finalità sociali e solidaristiche, le gestioni hanno realizzato gli acquedotti e li gestiscono, con risorse private, vengono fatti i controlli sulla qualità dell’acqua (con il laboratorio Life Analytics di Longarone, che effettua «prelievi con la cadenza richiesta dalla normativa vigente», si legge nelle osservazioni del 10 giugno) e la tariffa è costruita su parametri precisi e verificabili. «I volumi erogati sono verificabili grazie ai misuratori di portata installati sulla testa della condotta di distribuzione presso le vasche di accumulo» e i volumi fatturati «sono quantificati all’utenza con misuratori volumetrici ed inviati anche a Bim Gsp per la fatturazione della fognatura».
Nel 2016, come detto, le gestioni sono state salvaguardate, ovvero riconosciute come soggetto erogatore del servizio, perché il CdB riconobbe l’esistenza dei requisiti previsti dalla legge. La presenza dei quattro consorzi si legge nella relazione del 10 ottobre 2018, approvata in assemblea del CdB, ma anche nelle relazioni di Arera (l’autorità nazionale) del 2020, 2021, e 2022.
ADEMPIMENTI E OSSERVAZIONI
Sulla base di questi presupposti, i quattro consorzi avevano chiesto al consiglio di Bacino (la nota è del 9 aprile 2022) «di portare all’attenzione di Arera le peculiari caratteristiche delle gestioni» per verificare se potessero essere esonerate dagli adempimenti dell’Autorità o per lo meno che gli stessi venissero limitati «a quelli veramente essenziali, in modo che le risorse (esclusivamente private) continuino ad essere investite in via prioritaria per l’erogazione del servizio pubblico di acquedotto». Inoltre «i pretesi inadempimenti delle gestioni» avrebbero «per lo più rilevanza sanzionatoria, senza avere incidenza alcuna sul titolo in base al quale operano nel comune di Cortina».
IL NODO DELLE DATE
Viene coinvolto anche il prefetto, che convoca tutti i soggetti il 1° giugno, stanti i profili di ordine pubblico connessi alla eventuale sospensione del servizio. A quel punto il consiglio di Bacino fissa al 10 giugno il termine per inviare le osservazioni. Che arrivano quel giorno (protocollate il 14 giugno). Due giorni dopo, il 16 giugno, il Comitato Istituzionale del Consiglio di Bacino adotta la proposta di deliberazione da portare in assemblea. Il parere dell’avvocato Megali, cui si era rivolto il CbB arriva solo il 20 giugno. Anche le date lasciano perplessi legali e gestioni, che hanno richiesto al CdB copia della delibera approvata il 16 giugno, che ancora non figura all’albo pretorio a differenza della delibera assembleare del 28 giugno.