Ucciso dal tronco, Igne piange Siro Bez
L’ultimo regalo alla sua comunità di Igne l’aveva fatto nei giorni scorsi: con la tuta di operaio dell’Unione montana Cadore Longaronese Zoldo, Siro Bez aveva lavorato al cantiere per la sistemazione del parco della frazione.
Amici e conoscenti l’avevano visto, soddisfatto, impegnarsi nell’intervento di riqualificazione del parco del suo paese. Era il suo lavoro, certo, ma era anche un modo per fare qualcosa per la sua piccola comunità, quella di Igne, dove ancora nessuno riesce a capacitarsi della tragedia che si è portata via l’operaio di 48 anni: una domenica mattina come tante con la motosega e la roncola nel bosco per fare scorta di legna, poi la pianta che cade e gli rovina addosso, travolgendolo e lasciandolo senza vita.
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Siro Bez era fatto, così, lo ricordano in paese: aveva passato tanto tempo lontano da Igne, lavorando per un periodo anche negli impianti di risalita, ma quando c’era bisogno non si tirava indietro. C’era bisogno di allacciarsi alla corrente per far funzionare le luminarie durante le feste? Pronti qui. C’era da favorire le attività del gruppo volontari Igne, che con le sue attività continua a tenere vivo lo spirito di comunità nella frazione? Eccolo, Siro c’era.
«Siro era una persona cordiale», scuote la testa ancora incredulo René Riccobon, presidente del gruppo volontari Igne. «Ha lavorato a lungo via dal nostro paese, in giro per gli impianti di risalita. Da un po’ di tempo era tornato a lavorare qui,grazie al posto che aveva trovato all’Unione montana. Non faceva parte direttamente del nostro gruppo di volontari, ma partecipava agli eventi paesani e dava sempre la sua disponibilità quando serviva, ad esempio fornendo la corrente quando mettevamo fuori le luminarie, o se c’era bisogno di passare per la sua proprietà».
Un legame saldo, quello dell’operaio di 48 anni, con il suo paese d’origine. Tanto che era rimasto a vivere nella casa di famiglia con la compagna Laura, dopo la scomparsa dei genitori. E per lui era stata una bella soddisfazione lavorare nelle settimane scorse, con l’Unione montana, proprio nella sua Igne.
«Aveva lavorato molto volentieri in paese», ricorda infatti Riccobon, «era stato impegnato fino a pochi giorni fa nel cantiere per ristrutturare il parco che era iniziato ad ottobre».
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«Lo vedevamo lavorare alla sistemazione del parco, ma comunque ci si vedeva non dico tutti i giorni ma quasi», spiega affranto Lorenzo De Bona, gestore del bar del paese dove domenica mattina Bez aveva fatto tappa per la colazione prima di partire per il bosco a Casera Perera, tra Igne e Soffranco. «Gli piaceva stare all’aria aperta, andare nel bosco e nella sua casera, pescare, anche sciare, anche se negli ultimi tempi non sciava più a causa del mal di schiena, era una persona di compagnia. Saranno in tanti a volerlo salutare per l’ultima volta, da tutto il Longaronese».
La cerimonia funebre per Siro Bez si terrà domani mattina, martedì, alle 11 nella chiesa parrocchiale di Igne. La salma, dopo la funzione religiosa, verrà avviata alla cremazione.