Belluno, pronta la sala prove all’ex caserma: sarà autogestita da giovani musicisti
Microfono e martello. Dopo il Covid riprende l’attività nella nascente sala prove allo Spazio Ex in via Tiziano Vecellio, tra musica, workshop e ricerca di nuove forze per completare i lavori alla struttura rimasti incompiuti.
«Nella città di Belluno non esistono né una sala prove né un palco di confronto per gli artisti indipendenti della provincia, siano essi band, singoli, producer, Mc o altro», spiegano i ragazzi che si stanno occupando del progetto, «da qui era nata l’idea di trovare un luogo dove veder fiorire la scena musicale cittadina e, nel 2019, la scelta era ricaduta su uno degli hangar della Casa dei beni comuni, nell’ex caserma Piave. Ora che finalmente abbiamo ripreso la nostra attività, vogliamo completare i lavori già avviati e arrivare a offrire una sala pienamente operativa ai giovani del territorio appassionati di musica».
Gratis, ma con l’aiuto di tutti
Utilizzare “La sala prove”, questo il nome del nuovo spazio, non costerà denaro, ma impegno da parte degli utilizzatori: «Il nostro obiettivo è creare il centro di una scena musicale e questo implica anche un certo senso di appartenenza», continuano i ragazzi, «chi vivrà lo spazio, collaborerà nell’organizzazione di serate, workshop e jam session per ripagare le utenze e tenere in vita la città».
Dallo scorso 4 novembre, infatti, ogni primo sabato del mese viene proposto un evento gratuito durante il quale viene richiesta ai partecipanti una donazione libera, in modo da poter finanziare gli ultimi lavori necessari per ultimare lo spazio: quadro elettrico, luci, riscaldamento e aerazione, ma anche per acquistare la miglior attrezzatura audio possibile, dalle casse agli amplificatori, ma anche eventuali pannelli fonoassorbenti, cavi, stand, microfoni, scheda audio, monitor per il desk ed eventualmente anche attrezzatura per video e streaming.
In crescita dal 2019
La struttura che ospita “La sala prove” è nata tre anni fa grazie all’impegno di oltre venti tra dj, militanti, rapper, migranti e musicisti che, dopo una stagione di eventi rap, decisero di iniziare a costruire qualcosa di utile a tutti i musicisti del territorio. Così, prima che il Covid stoppasse tutto, nell’hangar si erano tenuti quasi ogni giorno dei gruppi di lavoro per immaginare e costruire da zero lo spazio di circa 30 mq della sala prove che a novembre 2019 verrà ufficialmente accatastato. «La volontà era di creare un progetto sostenibile e sperimentale», raccontano i musicisti, «abbiamo recuperato diverse tavole di multistrato abbandonato nell’ex caserma, ordinato alcuni quintali di canapa in fibra e, muniti di betoniere e attrezzi, abbiamo realizzato i muri in calce canapa, un materiale isolante e fonoassorbente. Infine abbiamo contattato un agricoltore della Valle del Mis per recuperare gli schianti di Vaia dai suoi campi e realizzare il tetto con quegli alberi caduti». Una sperimentazione unica, costruita dal basso dagli stessi musicisti con la consulenza di un giovane architetto, un esperto di bioedilizia e un bravo falegname.
Con lo stop causato dalla pandemia, però, molti lavori sono rimasti incompiuti: «Alla sala manca ancora la strumentazione e la maggior parte delle persone che hanno costruito la struttura non abita più a Belluno», concludono i ragazzi, «è così che ora nuovi musicisti e volontari si sono fatti avanti per finire il tutto. Non stiamo creando solo una sala prove, ma una comunità musicale formata da professionisti e principianti».
I prossimi appuntamenti
Il prossimo live è in programma il 3 dicembre, dalle 20 a mezzanotte, con l’hip hop e il reggae/dub di Clinical Mentes e Dan Imperial, mentre il 7 gennaio sarà presentata una serata elettronica con i Siadefse, L’Ultimo dei Problemi e disc jockey, sempre negli stessi orari. Per rimanere informati basta seguire le pagine Facebook e Instagram de “La Sala Prove”, mentre attraverso l’indirizzo mail lasalaprovebl@gmail.com è possibile entrare in contatto con gli organizzatori che sono sempre alla ricerca di artisti che vogliano far parte del progetto e di volontari per gestire gli eventi e allestire lo spazio. —