Trasferimenti dal centro diurno di Poggio Rusco: dipendenti in stato d’agitazione
POGGIO RUSCO. La Cgil ha proclamato lo stato di agitazione per i dipendenti del centro diurno di Poggio Rusco, dopo che la cooperativa ha fatto sapere che stanno per partire le lettere di trasferimento fuori provincia. Nei prossimi giorni si aprirà un tavolo.
Sono sei i dipendenti del centro diurno di Poggio che dalla fine dello scorso anno sono senza retribuzione. Il 31 dicembre 2021 sono terminati gli ammortizzatori sociali Covid e non è possibile attivare quelli ordinari, in quanto non si prevede una ripresa a breve del servizio, condizione necessaria per accedere allo strumento di sussistenza.
Infatti il diurno aveva sede nella residenza sanitaria assistenziale Isidoro Cappi, dopo che la struttura aveva dovuto lasciare i locali dell’ex ospedale a fine 2019, divenuto inagibile. A marzo del 2020 il servizio era stato sospeso a causa del Covid e i dipendenti avevano avuto accesso agli ammortizzatori sociali Covid. Nel frattempo l’appalto di affidamento per la gestione del servizio comunale è scaduto, sempre con la fine dello scorso anno. E i dipendenti hanno ricevuto a gennaio una busta paga con una retribuzione pari a zero. La cooperativa che gestiva il servizio è la Euro&promos social health care di Udine, che non ha altre strutture in zona dove poter ricollocare i sei dipendenti. La Cgil ha contattato la coop ed è arrivata una risposta che non lascia spazio alla trattativa. «A breve gli operatori riceveranno lettere di incarico per altre destinazioni, purtroppo fuori provincia in quanto a Mantova non abbiamo appalti». Dopo questa comunicazione, la Cgil ha dichiarato lo stato di agitazione per «il mancato pagamento della mensilità di gennaio, la busta è arrivata lo scorso 20 febbraio. E per il fatto che non è stata inviata alcuna comunicazione ai dipendenti sullo stato dell’affidamento da parte del Comune».
«La cooperativa non ha tenuto nessun rapporto né con il sindacato né con i dipendenti – spiega Magda Tomasini della Funzione pubblica Cgil – non potendo intraprendere alcuna iniziativa, in quanto il centro diurno si trova all’interno di una Rsa ed è chiuso, si chiede un incontro alla presenza della coop e del Comune». E il tavolo si aprirà a breve: il sindaco Zacchi ha dato la sua disponibilità e si è detto pronto a sostenere il sindacato nell’interesse dei dipendenti.