Un parco didattico dove i bambini facevano la cura di sole e aria buona
SAN GIORGIO BIGARELLO. Le colonie elioterapiche. La terapia era prendere il sole e fare qualche sabbiatura. Più il bagno nell’acqua dolce se non c’era il mare e in quella salata se c’era. Infatti le colonie extra muros - quelle frequentate dai bambini mantovani - erano nell’Adriatico selvaggio, a Pinarella di Cervia tanto per dirne una, colonia bresciana che accoglieva i virgiliani - ancora funzionante negli anni ’60 del secolo scorso. Ma indietro nel tempo, dalla metà degli anni ’20 in poi per circa mezzo secolo, ce n’erano anche tante nella nostra provincia. Una era a San Giorgio, inaugurata nel 1934. Invece di andare al mare e ai monti, si passava il periodo estivo alla Mottella. Trasferimento a piedi dalla città.
Andata e ritorno, sotto lo sguardo divertito degli dei delle campagne. Sveglia alle 7, saluto alla bandiera, colazione col latte appena munto nella stalla vicina. Ci si lavava, si dicevano le preghiere e finalmente si correva a giocare, e niente compiti. Una pacchia. Anche gli ospiti bambini e bambine erano a km zero. O meglio a km due o tre, la distanza da Mantova, o poco più. La colonia occupava un grande spazio all’aperto e alcune strutture. Panta rei, come dicevano gli antichi greci. Tutto corre, le cose cambiano. Oggi di quello spazio sono rimasti il grande parco e un piccolo refettorio, ristrutturato dall’amministrazione comunale di San Giorgio Bigarello e completamente agibile. Altri stabili sono attualmente in uso della Caritas diocesana.
Che fare? Il Comune ha deciso la riconversione: di realizzare nei locali e negli spazi aperti il progetto di una colonia sostenibile. Ovvero la trasformazione del vecchio spazio in un “parco didattico” contemporaneo, luogo di sapere dedicato ai temi della natura e della conoscenza ambientale. All’interno dell’area saranno collocati 10 pannelli descrittivi e con fotografie dell’ex colonia elioterapica e del Comune che si chiamava San Giorgio fino al 1867 quando gli fu aggiunto “di Mantova”, per diventare nel 2019 San Giorgio Bigarello. L’intervento del Comune prevede di realizzare un laboratorio permanente dove sperimentare e raccogliere conoscenze da utilizzare in qualunque altro spazio.
Dal passato al futuro passando per il presente. Gli spazi trasformati consentiranno di ricostruire le esperienze dei tempi andati e di reinterpretarle grazie ai nuovi allestimenti. Nei nuovi luoghi di socialità si giocherà e si faranno le cose che si facevano quasi un secolo fa, ma in chiave contemporanea: sostenibilità e recupero della tradizione attraverso tecnologie digitali, anche per contesti formativi-educativi nella logica della outdoor education (educazione all’aperto) rivolta alle scuole del territorio, e produzione di video di narrazione attraverso la raccolta delle testimonianze e delle immagini (fotografie in bianco e nero e documenti storici su carta verosimilmente ingiallita). Si creerà insomma uno Spazio della Memoria. Questo scenario sarà possibile intervenendo attraverso dotazioni tecnologiche, innovazione nell’allestimento, il coinvolgimento delle scuole nei percorsi didattici e la partecipazione dei cittadini.