Genitori e smart working al 100%, a Mantova la Cgil accusa: «Aziende silenti sulla proroga»
MANTOVA. L’opportunità è stata introdotta durante la conversione in legge del decreto Riaperture e riguarda i lavoratori del settore privato con almeno un figlio under-14: fino al 31 luglio hanno diritto a lavorare in smart working cinque giorni su cinque. E vale anche in deroga ad accordi individuali eventualmente già sottoscritti. A darne notizia è Alessandra Viapiana, responsabile smart working per la segreteria della Filctem Cgil di Mantova, che in queste settimane sta informando lavoratrici e lavoratori, visto che le aziende sembrano non essersene accorte. «Le condizioni di miglior favore prevista dalla legge – spiega Viapiana – possono già facilitare lavoratrici e lavoratori nella gestione famigliare con figli minori di 14 anni, in un periodo estivo in cui chiuse le scuole si fatica anche a trovare adeguate strutture o centri estivi che possano accogliere i minori sono subito esigibili: questi lavoratori potranno usufruire, per ora fino a fine luglio, delle prescrizioni di uno smart working emergenziale come previsto durante il periodo pandemico».
Il fatto è che «sono migliaia i lavoratori mantovani – aggiunge la sindacalista – che hanno svolto le proprie mansioni in smart working durante il periodo pandemico e che attualmente stanno proseguendo con questa modalità la propria attività secondo regole definite dagli accordi aziendali. Riscontriamo che la maggior parte delle aziende è silente su questa possibilità e non abbiamo avuto alcun riscontro dai nostri delegati di una qualsiasi azienda che, pubblicata e attualmente in vigore questa legge, si sia attivata a dare supporto nella gestione e conciliazione dei tempi di lavoro e vita privata delle lavoratrici o dei lavoratori che potrebbero davvero averne bisogno, promuovendo questa proroga».
Nello specifico i lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni (a condizione che nel nucleo non vi sia un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito o che non vi sia un genitore non lavoratore), hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile al 100% anche in assenza di accordi individuali e a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Nel caso di aziende in cui sono stati invece definiti accordi collettivi aziendali e in cui sono stati successivamente sottoscritti gli accordi individuali può essere presentata richiesta in deroga a tali accordi.
In entrambi i casi «si tratta di un diritto immediatamente esigibile e su questo non ci piove – conclude Viapiana – l’adeguata informazione deve arrivare a tutte le lavoratrici e i lavoratori e deve essere chiaro che va oltre agli accordi individuali eventualmente sottoscritti. Dove ci fossero problemi a veder corrisposto questo diritto l’invito è sempre quello di rivolgersi al sindacato: ci penseremo noi».