Una cena con delitto inaugura il 2 settembre il Convivio a Palazzo di San Martino Gusnago
CERESARA. “Un naso a caso” è il titolo della cena con delitto che, nella locanda della corte Secco-Pastore di San Martino Gusnago, apre il 2 settembre il programma del “Convivio a Palazzo”, manifestazione organizzata dalla Compagnia delle torri con il sostegno del Comune e la generosa disponibilità della famiglia Tronchi Pastore che mette a disposizione l’antica dimora di famiglia e l’annessa corte rurale.
È nel cuore del borgo di San Martino Gusnago, in uno spazio ampio, articolato e contiguo che comprende palazzo, giardino, portici, scuderie, prato che si dipana la vita del Convivio con spettacoli, prelibatezze gastronomiche, eventi culturali, giochi tra contrade. Qui hanno luogo duelli, danze, tornei spada, giostre tra cavalieri, esibizioni di falconeria, tiri con l’arco, corse, e disfide tra borghigiani, tutte attrazioni a ingresso gratuito, che richiamano il tema storico della rievocazione, il pranzo che si tenne a San Martino nel giugno 1491 per scongiurare la rottura tra il marchese Francesco Gonzaga e l’influente condottiero Francesco Secco; subito accanto si svolgono le visite guidate alle sale del palazzo, mentre nella galleria dalle luminose vetrate si imbandiscono le cene su prenotazione del sabato e della domenica, che propongono con opportuni adattamenti ai gusti odierni, ricette e piatti raffinati ed esclusivi dei grandi cuochi del passato. E appresso le altre cucine, dislocate nelle barchesse, sfornano per la vasta platea delle famiglie e dei visitatori, piatti più popolari, ma non meno gustosi e genuini, com’è nella tradizione fedele a un’arte culinaria che è al tempo stesso “di principi e di popolo”.
Interessanti spunti gastronomici offre anche il tributo a Cyrano di Bergerac, tema scelto per questa edizione, che seguendo le tracce del romanzo di Edmond Rostand, consente un fugace sconfinamento nella cucina francese. Cyrano è anche il pretesto per parlare del Seicento, un secolo decisivo per il Mantovano e per il rapporto tra la Francia e i Gonzaga che, rimasti senza eredi diretti, al fine di conservare il ducato si affidarono al ramo collaterale di Rethel e Nevers. Questa decisione scatenò la guerra di successione per Mantova e il Monferrato, un conflitto europeo che portò morte, peste e terrore in tutto il territorio ducale e che culminò con il sacco di Mantova del 1630, argomento questo oggetto del convegno con Daniela Sogliani, dal titolo, “Il Seicento a Mantova e la dispersione del patrimonio artistico dei Gonzaga”, che si terrà domenica alle 10.