Mantova, addio a Eugenia Ascari, l’angelo degli anziani
L’angelo degli anziani è salito in cielo. Eugenia Ascari, direttore generale di Aspef, non ce l’ha fatta; oggi, venerdì 18 novembre, il male contro cui lottava da tempo ha avuto la meglio. Restano la sua forza morale e la sua completa dedizione agli ospiti delle due Rsa Isabella d’Este e Luigi Bianchi. Tutto questo espresso da una posizione apicale, da quella di direttore dell’Azienda servizi per le persone e le famiglie del Comune di Mantova che dirigeva da ventuno anni e che ha contribuito a sviluppare. Non succede spesso. Valgano per tutti le commosse parole del sindaco Mattia Palazzi, «ammutolito» per la scomparsa di «un’amica sincera e premurosa»: «Eugenia ha dedicato tutta se stessa alla cura amorevole e responsabile dei nostri anziani. A lei dobbiamo molto per la crescita sia qualitativa che quantitativa dei servizi che Aspef ha garantito in questi 21 anni alla nostra comunità, dove nel ruolo di direttore generale ha saputo coniugare qualità e buona gestione. Una donna che nella sua naturale pacatezza e umiltà ha saputo dimostrare una forza combattiva e una fermezza morale che spesso sono state di esempio e di ispirazione per molti suoi collaboratori e non, specialmente nella drammatica gestione della pandemia». Sconvolto anche il presidente di Aspef Filippo Genovesi: «Per molti Aspef era la Ascari per le sue doti professionali e umane. Era una professionista imparagonabile per preparazione e abnegazione. Indimenticabile».
Eugenia Ascari aveva 63 anni e abitava a Quistello. Era laureata in giurisprudenza e specializzata in relazioni industriali e del lavoro; aveva anche il titolo di manager sanitario conseguito alla scuola di direzione in sanità di Milano. La sua carriera era cominciata, nel 1988, nell’allora Ussl 48 di Ostiglia e proseguita, dieci anni dopo, all’azienda ospedaliera Carlo Poma, impegnata nella gestione del personale. Poi, dall’aprile 2001, è cominciata la sua esperienza come direttore di Aspef. La sua corporatura minuta nascondeva un grande amore per il prossimo. «Eugenia mancherà a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e lavorare con lei» si dice sicuro Palazzi. Eugenia lascia il figlio Tazio.