A Mantova la Rsa Mazzali aumenta le rette, da gennaio di un euro al giorno: «Ma ci serve di più»
Dal prossimo 1° gennaio aumenteranno le rette della casa di riposo monsignor Mazzali di Mantova. «Siamo riusciti a contenere il rincaro in un euro al giorno – dice il direttore Paolo Portioli, che dal 1° gennaio andrà in pensione dopo trentuno anni di servizio – se fosse stato per far fronte agli aumenti a cui siamo sottoposti, altro che euro in più: saremmo dovuti andare ben oltre, come ha detto di recente il presidente di Uneba, Robazzi». Un altro euro il Mazzali lo ha ottenuto dalla Regione che ha aumentato del 2,5% il suo contributo alle case di riposo, giudicato insufficiente dal settore.
Il consiglio di amministrazione della Fondazione Mazzali, nel bilancio di previsione, è riuscita a limitare l’aumento per le famiglie degli attuali circa 260 ospiti (compresi quelli della Cordioli di Marmirolo, la struttura gestita dalla Fondazione Mazzali) e di quelli futuri. Dal 1° gennaio la camera a due letti passerà da 61,50 euro al giorno a 62,50; quella a tre letti da 60,50 a 61,50 euro, mentre il nucleo Alzheimer da 65,50 a 66,50 euro al giorno. Un mese, dunque, alle famiglie degli ospiti l’anno prossimo costerà dai 1.845 ai 1.995 euro al mese. Resta invariata, invece, la retta della camera singola: 93 euro al giorno.
Più caro di un euro anche il servizio di attività fisica adattata, che si svolge nella palestra di via Trento e a cui accedono gli esterni due volte alla settimana. Rimane la stessa, invece, la retta per i centri diurni. Aumenta di un euro al giorno anche la retta alla casa di riposo di Marmirolo: le camere a due letti (le uniche presenti nella struttura) passeranno a 63,50 euro al giorno. Portioli annuncia: «È previsto per i prossimi giorni un momento informativo e di confronto, come sempre è avvenuto, con i sindacati dei pensionati e con il comitato dei parenti».
La casa di riposo Mazzali è associata all’Apromea (oltre che all’Uneba) assieme ad altre 24 strutture: «Nelle altre case di riposo – dice Portioli – a quanto mi risulta, l’aumento medio delle rette sarà di due euro al giorno: qualcuna ha incrementato le rette di un euro e altre di tre». A determinare rette più pesanti al Mazzali di via Trento «c’è l’aumento di gas, luce e teleriscaldamento – ricorda il direttore – oltre al rinnovo del contratto di lavoro, con il vecchio sistema che prevede arretrati per gli ultimi tre anni, di una sessantina di dipendenti, che per noi si è rivelato molto oneroso. Non ultima l’inflazione, che ha raggiunto la soglia del 12%. Le nostre richieste di aumento, dunque, sarebbero state più alte, ma ci siamo limitati ad un euro nella speranza che nel 2023 si verifichino situazioni che migliorino il quadro».
Come un’altra restituzione, da parte del Comune, degli extra profitti del teleriscaldamento: «Per noi il rimborso di quest’anno è stato un bel colpo – afferma Portioli – speriamo in un chiarimento del decreto aiuti del Governo: stabilisce che possiamo avere un rimborso sulle utenze, ma non ci dice come fare per chiederlo».
Il presidente Mara Gazzoni parla di «situazione pesante per i costi che dovremo affrontare»: «Se la Regione e lo Stato – aggiunge – non ci dà una mano, avremo grosse difficoltà. A causa del Covid, della guerra, dell’aumento dell’energia e dell’inflazione siamo stati costretti ad aumentare le rette, ma vedo un futuro molto pesante per le case di riposo più piccole. Ho fatto tante riunioni con i rappresentanti delle istituzioni per chiedere un intervento, ma finora non sono arrivate risposte. Quindi abbiamo dovuto ricorre agli aumenti, ma lo abbiamo fatto con il cuore pesante, consapevoli di non poter gravare più di tanto su famiglie già preoccupate dal normale corso della vita».
Gazzoni chiude con un impegno: «Garantiremo i servizi con uno standard di qualità elevato come l’attuale».