In dieci anni persi 7.500 abitanti: così la Bassa si sta spopolando
Nell'Oltrepò mantovano è allarme spopolamento: nei 19 Comuni dell'area in 10 anni la popolazione ha visto un calo di 7mila 463 abitanti. L'unico centro abitato che ha visto un incremento della popolazione è Suzzara, ma gli altri 18 Comuni sono in forte perdita, con Sermide e Felonica alla guida della classifica negativa.
Nell'area si riscontrano gravi problemi legati al sistema delle infrastrutture e dei servizi, gli indicatori evidenziano un preoccupante declino dell'area e il dato demografico restituisce una foto impietosa. I dati si riferiscono all'intervallo di tempo che va dal 2010 al 2020, i Comuni dell'Oltrepò sono quelli della provincia in cui la popolazione si riduce in modo più significativo: nei primi 13 posti di questa classifica troviamo 11 centri abitati di quest'area, in nove la percentuale di riduzione degli abitanti è a due cifre. Va ricordato che, con l'eccezione di Suzzara, stiamo parlando di paesi che contano un numero di abitanti piuttosto esiguo, inferiore ai 10mila abitanti.
Al primo posto troviamo Sermide e Felonica che in 10 anni ha perso 1662 abitanti, passando da gli 8857 del 2010 ai 7195 del 2020, ovvero il 18,76 per cento della popolazione.
Sul secondo gradino del podio troviamo Magnacavallo che ha perso il 14,74 per cento della sua popolazione. Qui gli abitanti erano 1696 nel 2010 e 1446 nel 2020, 250 in meno. Al terzo posto c'è San Giacomo delle Segnate con – 261 abitanti, pari al 14,71 per cento, la popolazione è passata da 1 774 a 1 513. Un podio interamente occupato dal Destra Secchia, la classifica continua con Schivenoglia (-14,44%), Quingentole (-13,36%), San Benedetto Po (-13,05), al settimo posto c'è poi il primo centro del Sinistra Secchia: Moglia (-12,15%), seguita da Serravalle Po (-11.03%), Borgocarbonara (-10,95%) Sustinente (-10,05%) e San Giovanni del Dosso (-9,94%).
Suzzara conquista invece il segno positivo, con +258 abitanti, pari a una crescita del 1,25%. Gli altri Comuni che perdono meno popolazione sono Poggio Rusco (-2,81%) e Borgo Mantovano (-4,98%). Dati allarmanti che si inseriscono in un contesto che vede un progressivo impoverimento dell'area a livello di servizi e infrastrutture, con questioni irrisolte da tempo, come ad esempio i ponti sul Po di San Benedetto e Ostiglia e al piccolo Ponte Marino sulla statale 12.
Sul tema interviene Luca Malavasi di Azione che ha approfondito la questione dello spopolamento: «Dopo il terremoto del 2012 è iniziata la migrazione della popolazione da quest'area. Sono mancati interventi strutturali su tessuto economico, infrastrutture e servizi. La responsabilità di Regione Lombardia è chiara: ha ben gestito la ricostruzione, ma non ha messo in campo un'azione di rivitalizzazione di borghi e paesi. In quest'area, servizi ed infrastrutture non sono adeguati alle esigenze di cittadini ed imprese: sanità e trasporti sono un chiaro esempio quotidiano. Occorre impegnarsi per invertire questo trend».
L'economia dell'area è in grave difficoltà, un esempio è lo stillicidio di attività economiche: è di questi giorni la notizia che a Ostiglia sono in chiusura 9 esercizi commerciali. Erroneamente sull'edizione di ieri della Gazzetta, nel titolo relativo a queste chiusure era stato citato Poggio Rusco, ci scusiamo per l'errore.