A Mantova contagi Covid dimezzati in un mese ma tanti i ricoverati: sono cento
Dopo un calo costante dei contagi, da poco più di un mese la discesa si è fermata. La curva della pandemia Covid in Italia registra una stasi o addirittura un lieve aumento con un incremento dei ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari. A registrare la nuova tendenza è l'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'istituto per le applicazioni del calcolo Mauro Picone, del Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Lo studio rispecchia perfettamente l’andamento del coronavirus a Mantova, dove l’ultimo mese di dicembre ha visto un calo di oltre il cinquanta per cento dei contagi settimanali, ma in parallelo un aumento dei ricoveri. Al momento i ricoverati negli ospedali mantovani sono cento, di cui tre in terapia intensiva. Il dato, anche se in crescita, non è allarmante visto che nel periodo più buio della pandemia i ricoverati erano più di duecento. Il valore viene costantemente monitorato, dato che comunque due mesi fa erano la metà.
Ma perché se i contagi calano i ricoveri crescono? Secondo gli infettivologi la spiegazione è duplice. Da un lato la tempistica seguita da infezioni e ricoveri è diversa: i ricoveri si registrano di solito una ventina di giorni dopo il contagio.
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Le persone infettate vengano prima curate a domicilio e in caso di insuccesso e complicanza il loro percorso terapeutico finisce in ospedale diversi giorni dopo. Lo stesso vale per i decessi, che al momento in provincia di Mantova da inizio pandemia sono 2.023, ventitré dei quali nelle ultime due settimane.
La seconda ragione è che ultimamente ci si tampona sempre meno, anzi molto meno. All’inizio dell’anno i mantovani che si sottoponevano al tampone erano circa ottomila, adesso sono meno di mille. In calo anche il numero dei vaccinati con quarta e quinta dose.
La provincia di Mantova resta comunque sempre la prima in Lombardia per incidenza ogni centomila abitanti con un dato pari a 264 (al secondo e terzo posto Cremona e Pavia con 205).
Tutto questo mentre si guarda con grande attenzione alla variante XBB Gryphon, originata dalla ricombinazione di due sottovarianti Omicron, che sta determinando l'esplosione di casi in Cina. La sua diffusione in Italia, secondo l'Iss, resta stabile al 2% e non è ancora stato accertato scientificamente se è immunoevasiva rispetto ai vaccini attuali.
Al momento in Italia la quasi totalità dei casi è dovuta alla variante Omicron. Il restante è da attribuire a ricombinanti Delta/Omicron. Questi ricombinanti, avverte l’Iss, sono considerati da diverse settimane varianti di interesse per la presenza di mutazioni associabili a capacità di immunoevasione.