Rivissuto dopo 30 anni il sacrificio di Lana e di altri due volontari
Una chiesa gremita di rivaronesi e di volontari di Cremona e Brescia ha rivissuto il dramma della morte dei volontari Sergio Lana, il ventenne rivarolese residente a Gussago, alla sua 5ª missione, del 39enne bresciano Guido Puletti e del 40enne cremonese Fabio Moreni uccisi il 29 maggio 1993 fa da miliziani irregolari della Bosnia mentre portavano aiuti umanitari alla popolazione stremata dalla guerra. In prima fila la mamma Franca, il papà Augusto e Giancarlo Rovati il presidente emerito dell’Associazione 29 maggio nata da quel martirio, che coi comuni di Brescia, Ghedi e Gussago ha proposto una serie di iniziative di ricordo sotto il nome “Note per la pace”. Partite il 24 marzo nel Duomo vecchio di Brescia, sono continuate a Gussago e, dopo Rivarolo, si chiuderanno il 4 giugno a Ghedi dove ha sede l’associazione.
Un gruppo di volontari assieme ai genitori di Sergio, dei parroci di Ghedi don Roberto Sottini e di Rivarolo don Ernesto Marciò si recherà la settimana prossima a far memoria sul luogo dell’eccidio a Gornji Vakuf. Proprio i due sacerdoti hanno concelebrato ieri la messa. Don Marciò ha fatto notare come il sacrificio di Sergio sia nato da una sua formazione orientata alla carità e all’amore per gli altri espressa tante altre volte e sulle quali si può costruire il regno di Dio già in terra augurandosi pure che i ragazzi presenti potessero prenderlo per figura di riferimento. Commovente che le letture sacre siano state affidate al cugino dallo stesso nome di Sergio e a zia Maura.
La cerimonia si è chiusa davanti alla tomba del ragazzo al cimitero presenti il sindaco Massimiliano Galli e il precedente Stefano Alquati che nel 1993 aveva organizzato con la parrocchia una grande manifestazione in palestra. Resta la domanda di come i 3 del gruppo siano stati uccisi e due riuscirono a salvarsi. Trattenuto nella nuova parrocchia per le cresime ha fatto una breve presenza anche il vecchio parroco don Carrai.