Cantiere del ponte di San Benedetto Po: c’è l’emendamento
Il tanto atteso emendamento che dovrebbe consentire di accelerare i tempi di gara per i lavori mancanti alla riqualificazione del ponte sul Po è stato presentato. A proporlo, come preannunciato, il senatore mantovano della Lega per Salvini premier, Andrea Paganella. La modifica è stata presentata nel corso della discussione sulla conversione in legge del cosiddetto decreto-legge “asset” che, all’articolo 19, già conteneva l’esplicito riferimento al ponte di San Benedetto al quale destinava per l'affidamento della progettazione e per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione antisismica del tratto golenale 6,5 milioni totali, autorizzando la spesa di 4 milioni il prossimo anno e i rimanenti 2,5 nel 2025 del ponte sul fiume Po. Con la certezza dei fondi necessari (20 milioni totali, dei quali 14 già reperiti dalla Provincia (ente titolare della infrastruttura ed alla quale spetta appaltare i lavori) restava da accelerare i tempi rispetto all’iter normale che prevede una fine lavori a metà 2028.
A sveltire l’iter ci prova la proposta di Paganella, un emendamento, cioè una richiesta di modifica dell’articolo 19, appunto, che “in considerazione dell’urgenza di garantire la sicurezza e il ripristino della viabilità” consente di procedere ad una gara più spedita. Una procedura semplificata prevista dal recente codice degli appalti pubblici, approvato a fine marzo, che prevede la procedura negoziata, cioè senza pubblicazione di un bando di gara, “per ragioni di estrema urgenza”. Nella sua relazione, Paganella ha spiegato che l’accentuato stato di degrado del calcestruzzo dell’attuale ponte in alveo comporta «l’eventualità, non remota, che si possa giungere ad una completa chiusura al traffico dell’infrastruttura». Da qui l’urgenza di intervenire in modo più sollecito possibile al ripristino della viabilità ordinaria «riducendo il più possibile i tempi legati all’esecuzione delle gare di progettazione ed esecuzione dei lavori al fine di poter finalmente consegnare alla collettività un’infrastruttura fondamentale anche per poter dare nuovamente slancio all’economia locale da troppo tempo penalizzata da questa situazione che ormai si protrae da anni».
In sostanza consentendo un appalto integrato (chi progetta, poi costruisce) procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara per ragioni di estrema urgenza. L’emendamento sarà discusso la prossima settimana.