Lezioni speciali e telecamere: a S. Giorgio e Goito le scuole combattono la droga
Non è mai troppo presto per parlare di dipendenza. Sono i ragazzi delle scuole medie di San Giorgio Bigarello e Goito i destinatari dei progetti di prevenzione sul consumo di stupefacenti e contrasto allo spaccio.
I due Comuni hanno ricevuto finanziamenti rispettivamente di 12mila e 11.500 euro dal Ministero dell’interno attraverso il bando “Scuole sicure”. I due progetti sono stati discussi dai promotori, martedì, durante un apposito incontro in Prefettura.
Informazione, sensibilizzazione e controllo sono i punti cardine per entrambi i progetti, realizzati attraverso l’azione della polizia locale che sarà protagonista delle attività con i ragazzi.
A Goito gli agenti saranno impegnati in incontri in classe, che coinvolgeranno varie professionalità, e azioni di controllo straordinario con l’ausilio dei cani anti-droga.
Saranno, inoltre, installate tre nuove telecamere all’esterno della scuola di via Dante Alighieri (il plesso unisce primaria e secondaria) per disincentivare il possibile utilizzo di quest’area come punto per lo spaccio.
«Negli incontri con i ragazzi coinvolgeremo anche esperti del servizio Sert di Mantova - spiega il comandante della polizia locale di Goito Emanuele Feudatari - Vogliamo parlare di prevenzione dalle droghe, ma anche di come uscirne se si cade in questo giro. Cercheremo di accompagnare i ragazzi con un approccio capace di far emergere il problema nel rispetto della dignità, evitando paura e vergogna. Sappiamo che l’età in cui ci si avvicina agli stupefacenti, ma anche ad altre dipendenze, si sta abbassando sempre di più».
A San Giorgio Bigarello, invece, si tratta di un percorso che continua. Il Comune, infatti, già l’anno scorso aveva partecipato al bando del Ministero. Anche qui arriveranno nuove telecamere davanti alle scuole medie.
Inoltre, gli agenti della polizia locale guidati dal comandante Simonetta Boniotti, affiancati dal personale Ats Val Padana, terranno lezioni speciali.
«L’obiettivo è fare in modo che i ragazzi si formino un loro pensiero - spiega Boniotti - e imparino a non farsi condizionare. Li informiamo, poi, sugli effetti delle droghe, anche delle forme nuove che possono sembrare più innocue di ciò che sono».