Otto mesi per la morte di un 93enne investito: «Non era sulle strisce»
VIGEVANO. Era alla guida dell’Alfa Romeo che, il 19 ottobre del 2018, investì e uccise Alfonso Izzo, un pensionato di 93 anni di Vigevano, in viale Leopardi. A distanza di oltre due anni dai fatti si è concluso il procedimento a carico di E. B., 20 anni, di Vigevano. Il giovane, accusato di omicidio stradale, ha patteggiato otto mesi davanti al giudice Pasquale Villani. Concessa anche la sospensione condizionale, però il giudice ha disposto la sospensione della patente per sei mesi. Alla quantificazione della pena si è arrivati tenendo conto di alcune circostanze, che hanno alleggerito la posizione del ragazzo.
Le attenuanti
La perizia disposta dalla procura ha stabilito che il giovane andava a una velocità contenuta, di circa 30-40 chilometri orari. Il pensionato, inoltre, ha attraversato in un punto privo di strisce pedonali, scendendo dal marciapiede davanti al Carrefour di viale Leopardi per raggiungere lo spartitraffico.
L’uomo era stato travolto in pieno e, nonostante la bassa velocità dell’auto, era stato caricato sul parabrezza e sbalzato a qualche metro dal punto dell’impatto. Per il pensionato non c’era stato nulla da fare, nonostante le manovre di rianimazione del personale sanitario.
Negata l’assoluzione
Nonostante le due circostanze emerse dalla perizia (la velocità e il punto in cui il pensionato ha attraversato) non è stato però possibile, per il giudice, arrivare a una sentenza di proscioglimento. Il giovane, infatti, come stabilisce la legge, avrebbe dovuto comunque adottare un comportamento di guida tale da potersi fermare in tempo in caso di ostacolo, come appunto nel caso di un pedone che attraversa all’improvviso. Da qui la decisione di patteggiare, una scelta di rito che consente uno sconto di pena e che non equivale a una condanna. —