Strada Nuova senza autobus i baristi presi in contropiede
PAVIA. Parte con il freno tirato l’esperimento di Strada Nuova liberata dai bus per dare più spazio ai tavolini esterni dei locali. E più che la pioggia, ha pesato il fatto che i titolari dei locali sono stati presi in contropiede e non erano pronti ad allargare i dehors. E molti attendono il via libera ufficiale per il plateatico. Da ieri, a partire dalle 16.30 i mezzi pubblici non possono più transitare in Strada Nuova: un modo per garantire agli esercenti la possibilità di estendere il proprio spazio, dato che in base alle attuali norme è possibile sedersi per un caffè solo con il servizio ai tavoli all'aperto.
Spazi segnati, ma niente tavolini
A terra sono già presenti dei segni con il gessetto giallo per delimitare le aree di ogni locale; peccato che ieri il corso però risultasse sgombro. Passati gli ultimi bus è arrivato un furgone del Comune al piazzale del Ponte Coperto per posizionare una transenna di divieto di transito ed in quel momento alcuni esercenti sono usciti dai locali per capire cosa stava succedendo. Vuoi un cielo grigio con pioggia ad intermittenza, vuoi la mancata informazione, nessuno ha esposto i tavolini dal Demetrio in giù. Tutti sapevano della novità, ma dicono di essere ancora in attesa di una comunicazione ufficiale e quindi, ligi alle regole, hanno evitato di incorrere in situazioni contraddittorie. Qualcuno, ad esempio, nonostante la smania di normalità, non aveva ancora comprato gli ombrelloni: lo farà solo quando avrà il semaforo verde dal Comune.
Spiazzati ma soddisfatti
In ogni caso i commercianti sono contenti di quanto deciso da palazzo Mezzabarba. «La definisco una decisione lodevole – sottolinea Davide, uno dei titolari del Safarà –. Prima la chiusura di Strada Nuova al pomeriggio iniziava a giugno, ora hanno anticipato le tempistiche: è l’unico modo in cui possiamo lavorare. Nello spazio riservato al mio locale riusciamo a disporre una trentina di tavoli». I segni colorati per terra sono stati fatti dai tecnici del Comune e si trovano davanti ad ogni locale, anche al Pozzo American Bar: «La disponibilità che ci hanno offerto è da elogiare – prosegue Fabio, il titolare –. È una iniziativa propositiva per dare respiro al commercio, per lo spazio che mi hanno concesso riesco ad avere 12 tavoli all’aperto». Insomma, anche se quello di ieri è stato un pomeriggio incerto ed il meteo non ha dato una mano, c’è ottimismo e voglia di ricominciare. Senza plateatici i potenziali clienti non si sono avvicinati per chiedere lumi agli esercenti, mentre alle fermate in molti sono rimasti in attesa dei bus che però avevano già deviato il percorso. Va detto che alle paline, Autoguidovie ha apposto dei cartelli con le indicazioni per gli utenti. In generale si è notato un po’ di smarrimento per una iniziativa che si spera possa dare i suoi frutti nelle prossime settimane. D’altronde bisogna pure ricordare che dall'annuncio del premier Draghi del 17 aprile in merito alle riaperture dello scorso lunedì, erano passati meno di dieci giorni. Un arco temporale che ha visto arrivare all’ufficio mobilità del Comune circa 300 richieste tra rinnovi ed ulteriori spazi per il proprio locale; domande valutate dai tecnici una per una in tempi record. —