Andrea Giannini: «Alle Olimpiadi da tecnico, comunque una consolazione»
VIGEVANO. Sembravano un desiderio proibito le Olimpiadi per il vigevanese d’adozione Andrea Giannini, che ieri invece ha coronato il sogno suo e di chi fa sport: ha raggiunto Tokyo nella tarda notte come responsabile degli azzurri del salto con l’asta.
«Sono molto contento perché saranno tre gli astisti in gara, cioè Roberta Bruni, Elisa Molinarolo e Claudio Michel Stecchi – sorride Andrea – il movimento sta crescendo e la dimostrazione è il record di saltatori presenti. Sono soddisfatto del lavoro che fanno i tecnici ed i ragazzi, visto che il mio è solo il compito di coordinatore. Avrei firmato per portarne due ed invece sono tre, non posso che essere felice».
I tre astisti la qualificazione se la sono guadagnata sul campo. «Col ranking non si scherza più, perché bisogna anche avere consistenza nei risultati – spiega il marito di Manuela Merlo – non basta fare un risultato, ma per andare ai Giochi occorre fare la media delle migliori cinque prestazioni. Vuol dire che in Italia si fanno le cose sul serio, non le garette».
Giannini è in costante contatto personale con tutti gli allenatori personali.
«Questo è molto importante – afferma il tecnico vigevanese – ci confrontiamo sia sulla programmazione che per quanto riguarda eventuali esigenze personali, se occorrono aste o medici e fisioterapisti. Ad inizio stagione ragioniamo a tavolino sulla attività, dalle gare da affrontare agli obiettivi da conquistare. Personalmente ho lavorato parecchio per dare dignità al settore del salto con l’asta e dargli una struttura. Io ho iniziato quattro anni fa ed ho scoperto che i tecnici erano preparati e lavoravano con coscienza, ma individualmente. Ho puntato a mettere insieme queste teste e ci siamo riusciti, così la maggior parte del merito dei qualificati olimpici va ai tecnici italiani, che sono fra i migliori».
Giannini dunque da atleta non era riuscito ad andarci, ma ora ci andrà da tecnico. «Ho vissuto da giornalista le olimpiadi invernali del 2014 – ricorda Andrea – non aver potuto disputare una Olimpiade da atleta rimane uno dei miei piccoli rammarichi. Non ero da medaglia olimpica, però ho partecipato a tutte le competizioni nazionali ed internazionali fuorché i Giochi. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta, però ora vado da tecnico e sono molto contento perché il movimento dell’asta azzurra è vivo. D’altro canto, pur con tutte le restrizioni dovute al covid, mi potrò godere il villaggio olimpico a l’atmosfera che si respirerà nelle gare di atletica».
Andrea Giannini è anche tecnico della Atletica Vigevano e della Cento Torri: «In questo momento riesco ad andare allo stadio soltanto un paio di volte alla settimana, con le società con cui collaboro cerco sempre di lavorare con attenzione. Da me stanno venendo atleti dal milanese, da Bergamo e da Cremona, peraltro le porte sono sempre aperte anche per le altre società della provincia».—