Pestato dalla baby-gang per un paio di occhiali: denunciati i quattro aggressori

MIRANO. Pestato per rubargli un paio di occhiali da sole. In quattro, tutti minorenni, contro uno, anche lui non ancora 18enne. Alla fine in venti giorni i carabinieri sono riusciti a individuare i responsabili e a fermare una possibile spirale di violenza. Il “capo” del gruppetto ha 15 anni e deve ora rispondere di rapina e lesioni. Tutti gli aggressori risiedono tra Mestre e Chirignago.

Aveva suscitato allarme nei residenti la brutale aggressione di un giovane di Santa Maria di Sala, avvenuta lo scorso 5 settembre in pieno centro a Mirano. Il ragazzo, senza apparente motivo, era stato circondato da quattro coetanei e derubato del cappello e degli occhiali da sole, finendo pure in ospedale per le percosse subite. Infatti il ragazzo aveva tentato di recuperare cappellino e occhiali e a quel punto c’era stata la reazione violenta dei quattro. In tre lo tenevano e il quarto lo picchiava. Pugni e calci tanto da farlo cadere a terra. Quindi la fuga mentre la vittima veniva trasportata all’ospedale.

I carabinieri della stazione di Mirano, dopo aver raccolto la denuncia del giovane, hanno immediatamente iniziato le indagini per ricostruire cosa fosse successo. La delicatezza delle indagini che coinvolgono minorenni non ha ostacolato il certosino lavoro di ricostruzione dei fatti che ha occupato per giorni gli investigatori.

Immediatamente si è iniziato ad indagare nell’ambito dei gruppi di giovani di estrazione sociale diversa, divisi tra locali e “da fuori” ovvero da Mestre, per cercare di ottenere quante più informazioni possibile. Dopo lunghe ore di colloqui e intreccio di informazioni, apprese a spezzoni dai vari testimoni, i militari riuscivano nella tarda serata di lunedì a ricostruire la vicenda. Anche grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Sembra che a far scattare l’aggressione da parte del gruppo, tutti tra i15 e i 16 anni, residenti a Mestre e periferia, nei confronti del giovane di Santa Maria di Sala, sia stata una ragione ai limiti della bravata, sfociata però in una condotta di evidenza penale: volevano provare i suoi occhiali da sole. Sicuramente la spavalderia iniziale dovuta alla circostanza di trovarsi in superiorità numerica, si è trasformata in sicurezza spavalda, e sono scattate le botte.

I quattro aggressori, identificati e messi alle strette da farli confessare, sono stati denunciati in stato di libertà per concorso in lesioni personali e per uno dei più giovani, ma considerato il “boss”, anche di rapina.