Finale scudetto volley femminile, Imoco campione d’Italia al tie break dopo un match ad alta tensione
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Il 15-8 finale consegna il quarto scudetto di fila a Conegliano, contro un Monza che ci ha creduto sino alla fine. Zampata decisiva di Egonu con nove punti di fila senza errori
MONZA. Così è ancora più bello. Più sofferto, quasi drammatico, una battaglia che aspettava solo il sangue per dover essere ancora più cruenta. No, è lo scudetto di Conegliano, il quinto di una storia appena decennale, strappato con le unghie e con i denti alla rivale più tosta di sempre. Monza È ancora più Csf
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L’Arena è degna del suo nome: strapiena, tinta di biancorossoverde, un’astronave pronta a decollare. Da ancorare subito al suolo, quindi, prima che schizzi alta al cielo. Plummer, subito cercata in ricezione, sigla il primo break con un servizio che mette in difficoltà Daviskyba, e risolvendo poi in diagonale: 4 punti in un amen, mentre Egonu fallisce due battute al salto e spara ancora fuori dalla seconda linea (10-10). Ma Egonu non ha ancora ingranato, manda fuori e Monza sorpassa (13-12).
Break e controbreak: la due squadre in realtà sembrano stanche, Conegliano però gestisce sempre bene la ricezione ma non è altrettanto solida a muro. L’Imoco scappa sul 15-19 con i turni al servizio di Caravello. Egonu usa la borsa del ghiaccio per raffreddarsi fronte e nuca nel timeout ma il braccio non è ancora in temperatura e Larson la mura (19-22) ma poi il videochek la premia: il set point finisce nelle mani di Sylla che non tradisce (20-25).
Pietro Maschio segue tutto il set in piedi.
De Kruijf l’aveva detto che era il caso di spingere da subito: è suo il 2-5, ma Monza sorpassa subito. Quanto se la gode Rapha quando ferma Van Hecke con un’inchiodata delle sue... e l’olandese vola anche dai 9 metri, costringendo Gaspari ai rifugiarsi su Gennari (out la bielorussa).
L’Arena è bollente, la Gioventù Gialloblù e gli Npu fanno un chiasso clamoroso, facendo sventolare il bandierone e pestando forte sui tamburi: come ginger per le Pantere. Santarelli sorride: vede le “sue” ragazze, quelle plasmate durante un anno faticosissimo, ma qui forse sbaglia. Gaspari invece non ci crede e ferma tutto sul 9-13. Santarelli catechizza la “sua” Gennari che fa danni al servizio (+7) mentre la polacca sbaglia ancora (13-21). Qui il patatrac: le Pantere smarriscono per un amen la concentrazione, Sylla si fa beffare da Orro e Danesi ferma Folie (18-21). Così Santarelli agita l’indice: così non va. Ma Larson e poi Stysiak (muro su un’Egonu fuori partita) per il pari e poi per il 22-21. Plummer out (parziale di 10-0), la polacca chiude il 25-23, spezza il 7-0 nel computo dei set e ridà ossigeno a Monza.
Si riparte, e l’idea della polacca di Marca, Wolosz, è un’altra: rimettere in pista Egonu (mica da buttare, eh, a quota 11). Plummer stampa Stysiak e urla, Danesi non gradisce: Moki si scusa. Il martello di Long Beach insiste (5-10). Paola si arrabbia ma Danesi la inchioda due volte di fila. È il suo switch: inizia a cannoneggiare a tutto braccio (13-18). Ma attenti, Gaspari si rigioca Davyskiba (due ace, 18-21). Conegliano fiuta l’odore del sangue e, per rispettare il nickname, le Pantere azzannano con Robin e Paola (21-15).
Il problema per Monza è che da una parte c’è una giovincella che incassa da paura: è Monica De Gennaro, capace di salvare l’impossibile, un autentico incubo per Larson (che è pure olimpionica, eh). Se poi Egonu arriva alla fase “buco il taraflex che è meglio” Conegliano mette la freccia (6-7). Si temono scosse telluriche all’Arena, il pubblico è in ebollizione e le giocatrici gradiscono il clima di battaglia, vedi Egonu che mette letteralmente i razzi per arrivare fin sul soffitto e poi giù in un amen.
Van Hecke, rientrata, non si sottrae alla corrida, e mura pure Plummer (16-16), la belga poi sorpassa ma spreca dai 9 metri. Sylla out, e Van Hecke firma il parziale di 5-0 per il tiebreak (25-21).
È la resa dei conti, le due squadre sembrano due pugili che le sono date di santa ragione e sanno che cedere ora è letale. Egonu trova l’incrocio delle righe, Folie agita i tentacoli (3-5)e Courtney arriva a rastrellare il taraflex fino al muro di Paola (4-8). Sua Maestà Egonu sale in cattedra, è letteralmente in trance agonistica (8-13, nove punti di fila senza errori).
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