Monfalcone, dopo il caso Napoli il presidente lascia l’Aris assieme allo sponsor
MONFALCONE. Nella puntata finale del caso “fuochi d’artificio a Panzano”, non c’è alcun effetto speciale o pirotecnico cambio di registro: va tutto come doveva andare e su il fu presidente Cristiano Petriccione scendono infine i titoli di coda. Solo che il patron mantiene la parola e se ne va portandosi appresso lo sponsor.
L’epilogo dopo la festa con i fuochi d’artificio
È l’epilogo dell’assemblea straordinaria convocata qualche giorno fa al Cosulich dal direttivo dell’Aris San Polo calcio per il confronto con i soci, a spanne oltre 200 su 380 tesserati (vale un genitore per atleta), ma non erano tutti lì, dopo la vicenda salita alla ribalta della cronaca a strascico della vittoria dello scudetto del Napoli: la festa del 7 maggio all’impianto di Panzano e lo spettacolo pirotecnico, non autorizzato, duramente contestato dalla proprietà dello stadio. Cioè il Comune nella persona della sindaca pro tempore Anna Cisint.
Fatti stigmatizzati dal direttivo
Fatti che avevano portato una parte del direttivo a stigmatizzare con fermezza l’episodio dei botti all’interno dell’impianto di Panzano, chiedendo scusa ai residenti. Ciò dopo aver «già sensibilizzato il presidente sull’opportunità di rassegnare le dimissioni», come recitava la nota diramata. Dimissioni, a cascata, preannunciate un mese fa dallo stesso Petriccione, che fin dalle prime battute si era peraltro assunto la responsabilità generale dell’accaduto, pur non avendo materialmente dato fuoco alle micce.
Il presidente Petriccione ha confermato l’addio
E così Petriccione, la scorsa settimana, ha confermato le anticipazioni, mantenendo il canovaccio delle sue ragioni. Presidente “provvisorio”, per la necessità di impostare la prossima stagione e traghettare i giocatori nella realizzazione degli impegni sportivi assunti, il già vice e direttore sportivo Mattia Zanini: «Sono ottimista sul fatto che l’Aris San Polo farà tutte le squadre, siamo non a caso già al lavoro su questo indirizzo e a caccia di altri sostenitori», dice confermando altresì che con l’uscita di campo di Petriccione, com’era da aspettarselo, ché lui tra le righe l’aveva fatto intuire, «se ne va pure lo sponsor presente negli ultimi anni». In tema calcistico sono stati confermati mister Fulvio Tuccella, che ha diretto la seconda parte della stagione per la prima squadra, e Marco Bragato, professionista che si occupa della preparazione atletica.
La società non va a elezioni
Per quanto riguarda invece il direttivo e in generale i ruoli verticistici, in una situazione di massima stabilità si sarebbe andati a elezioni. Siccome però c’è da rimboccarsi le maniche, far quadrare i conti e appunto trovare nuove sponsorizzazioni, è assai probabile che ci si orienterà per l’inserimento “chirurgico” di qualche ulteriore figura, in sostituzione dei membri fuoriusciti, rimasti legati a Petriccione e sponsor. Il cellulare dell’ex patron, che si voleva interpellare per sentire il suo pensiero sull’ultima assemblea straordinaria, ieri e sabato è squillato a vuoto.
Quanto alle possibili new entry in direttivo, che richiederà 3-4 cambi, non si può escludere un ritorno del “veterano” cofondatore Mario Apicella, stimato titolare della pizzeria Al Giardino, che all’Aris ha dato tanto in passato. Del resto, l’inizio di un nuovo capitolo è sempre il momento in cui si richiede il sostegno soprattutto di chi ha già avuto a cuore e l’ha dimostrato sul terreno di gioco il destino di una squadra e della sua storia.