Centri prelievi Asl/To4, aumenta del 18% la possibilità di fare esami

IVREA. Accesso diretto senza prenotazione per la consegna dei soli campioni biologici, ottimizzazione e uniformità in tutti i centri prelievi dell’Asl/To4, aumentandone complessivamente la capacità giornaliera di circa 300, il 18%. È attiva dal 28 luglio la riorganizzazione dei centri prelievi dell’Asl/To4 e l’esigenza di riordino è nata dalla volontà di aumentarne la capacità per rispondere meglio al fabbisogno dell’utenza e arginare il ricorso al privato convenzionato.

Antonio Alfano è il direttore della struttura complessa Laboratorio analisi e direttore del Dipartimento area diagnostica dell’Asl/To4. Per capire la riorganizzazione di oggi, serve fare un passo indietro nel tempo. «Fino alla pandemia l’accesso ai centri prelievi era diretto e non era necessaria alcuna prenotazione – spiega Alfano –. Con la pandemia, è stata attivata l’app Zerocoda, che consente di prenotare la fascia oraria nei vari centri prelievi Asl/To4, una modalità che poi è stata mantenuta perché consente, anche per l’utenza, di ottimizzare i tempi limitando l’attesa il giorno della prestazione». Nel corso di questi anni, però, qualcosa è accaduto. Ed è stata una migrazione abbastanza significativa dell’utenza verso centri prelievo del privato convenzionato, che, nel frattempo, sono nati e si sono sviluppati in vari centri del Canavese. I numeri sono abbastanza significativi: nel 2019, ultimo anno ad accesso diretto, sono stati effettuati circa 400mila prelievi nei centri Asl/To4 mentre nel 2024 sono stati circa 337mila. Circa 60mila prelievi, quindi, sono stati effettuati dal privato convenzionato, quindi con impegnativa del medico curante, ma al fuori del sistema pubblico. A questo punto, la direzione Asl/To4 guidata da Luigi Vercellino, ha cercato di capire come recuperare questa significativa mobilità passiva, considerato che il sistema pubblico locale potrebbe rispondere a quella domanda. «Abbiamo analizzato nel dettaglio la situazione in tutti i distretti dell’Asl – dice – e constatato che la situazione non è omogenea. L’app Zerocoda piace all’utenza, ma abbiamo visto che, seppure con disomogeneità nelle varie aree, c’era un tempo di attesa per prenotare anche di 10, 15 giorni. Da qui, abbiamo provato a individuare una soluzione per aumentare, ove possibile, gli slot e l’estensione oraria ottimizzando anche con il trasporto delle provette ai laboratori e offrire possibilità in più alle persone di prenotarsi anche all’ultimo momento, senza dover aspettare più giorni. L’obiettivo è offrire maggiori opportunità di accesso al servizio per la nostra popolazione. In questo modo abbiamo la possibilità di fare 300 prelievi in più al giorno». Per valutare i risultati, e soprattutto se la riorganizzazione sarà utile per ridurre la mobilità verso il privato, bisognerà aspettare qualche mese. In estate, fisiologicamente c’è un calo dell’utenza, ma ieri, simulando una prenotazione su Zerocoda, c’era posto praticamente ovunque già per il giorno dopo. Tutti i centri prelievi cominciano ora l’attività alle 7 e, a seconda della logistica per la consegna delle provette nei laboratori, ci sono centri che proseguono fino alle 10,30.

Nulla cambia, invece, per gli ambulatori prelievi comunali, realizzati sempre insieme all’Asl/To4. «Si tratta di iniziative che molti Comuni, soprattutto quelli più lontani dai centri prelievo, hanno promosso per venire incontro alle fasce più anziane della popolazione, che fanno fatica a spostarsi. Sono organizzati in modo diverso, a volte con l’aiuto delle farmacie. Nella nostra Asl, gli ambulatori comunali per i prelievi sono una sessantina».

Tutte le provette sono poi portate nei laboratori analisi dell’Asl/To4, anche questi riorganizzati e specializzati con nuova strumentazione, in modo che possano operare in rete. Per volume di campioni trattati, la struttura del Laboratorio analisi dell’Asl/To4 è tra le maggiori del Piemonte: oltre 4 milioni e mezzo di provette per l’utenza che accede ai centri prelievi, che salgono a sette milioni e mezzo se si considerano anche gli esami di laboratorio processati per i pazienti degli ospedali dell’azienda.