Caluso, il Comune rassicura i sindacati: «Nessun bambino senza pasto»
CALUSO. Nessun passo indietro della sindaca Maria Rosa Cena rispetto all’applicazione del nuovo regolamento per il pagamento dei servizi scolastici (mensa, trasporti, pre e post scuola), ma un’apertura per verificare con attenzione ed aiutare i casi di morosità incolpevole, che andranno separati da quelli che invece potrebbero pagare, ma non lo fanno.
In ogni caso nessun bambino verrà lasciato senza il pranzo. Così è emerso dall’incontro che la giunta (la sindaca era già in vacanza) ha avuto nel pomeriggio di mercoledì scorso con le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil del Canavese, rappresentate rispettivamente da Giovanni Ambrosio, Stanislao Patalani e Alberto Mancino.
All’incontro ha partecipato anche la consigliera Serena Schiratto per il gruppo di minoranza, che aveva dato parere favorevole alla delibera, votata all’unanimità nella seduta consiliare dello scorso 14 luglio. «Dall’esecutivo abbiamo avuto la garanzia –dice Alberto Mancino – che si interverrà con più fermezza per quanto riguarda i casi di morosità colpevole, mentre si andrà incontro alle persone in difficoltà». Dal gruppo di minoranza aggiungono: «Il regolamento è vero lo abbiamo approvato. Va però migliorato soprattutto per tutelare le fasce deboli. Siamo in linea quindi con la posizione dei sindacati che hanno chiesto al Comune di intavolare un dialogo con il Cissac con l’obiettivo di sostenere quelle famiglie che magari hanno una momentanea difficoltà economica. Diverso il caso delle morosità colpevoli: chi può deve pagare, anche chiedendo una rateizzazione».
Ambrosio ha poi chiesto un incontro di verifica per metà ottobre: «Tutto ciò –ha sottolineato il sindacalista – non sarebbe accaduto, se la maggioranza consiliare, prima di portare la delibera in Consiglio, avesse aperto un tavolo di discussione con tutti le parti in causa, compreso il consorzio socio-assistenziale».
Parlando di cifre il mancato introito nelle casse comunali per quanto riguarda i servizi scolastici relativamente agli ultimi due anni è di 56mila euro, a fronte di un’utenza di 690 alunni che frequentano il ciclo scolastico dalla materna alla secondaria di primo grado. Il costo è di 5,20 euro a pasto per chi è residente a Caluso e di 5,50 euro per i residenti negli altri Comuni. Ci sono sconti in base a sei fasce Isee, mentre una ventina di famiglie sono esentate dal pagamento, che è coperto dai servizi sociali. Quasi 200 i morosi, pari al 12%. Tuttavia resta inteso che in base al nuovo regolamento a partire dal prossimo anno il meccanismo di controllo sarà preciso e progressivo. Se durante l’anno scolastico un utente accumulerà un saldo negativo equivalente a più di 10 pasti, scatterà un primo avviso con richiesta di saldo entro 15 giorni. In assenza di pagamento, seguirà un secondo sollecito tramite raccomandata, le cui spese saranno a carico del destinatario. Da quel momento, ci saranno altri 15 giorni per regolarizzare la posizione. Se anche questo termine non verrà rispettato, il Comune passerà alle maniere forti: scatterà il recupero forzoso del credito. In altre parole, il debito sarà riscosso attraverso strumenti legali, con possibili ulteriori costi per il debitore. . Una misura che punta a responsabilizzare i genitori e a tutelare chi rispetta le regole. Ma che non aveva convinto le organizzazioni sindacali: era poi arrivata la richiesta di incontro per meglio definire la questione e distinguere tra la morosità incolpevole di chi si trova in grave difficoltà economica, anche momentanea, e la morosità di chi invece, in modo consapevole non paga i servizi per i propri figli. Per il sindacato, nel confronto con le amministrazioni locali, il problema della morosità doveva essere risolto con strumenti tali da non penalizzare direttamente i bambini: un obiettivo che è stato raggiunto. Nessun bambino resterà a piedi e senza il pranzo.