Il consigliere di Rosasco militante di Forza Italia: «L’Anpi andrebbe abolita»
È stato eletto un anno fa nella lista “Rosasco Civica” composta da tutte persone di fuori paese ed entrato nei tre banchi d’opposizione. La lista aveva ottenuto 50 voti (19,53%) contro i 206 della lista del sindaco Riccardo Berzero Taccone. Ora sul consigliere Emanuele Castelli, 24enne originario di Muggiò (Como), scoppia la bufera. Negli scorsi giorni il giovane consigliere comunale, militante di Forza Italia a Muggiò e impegnato a Rosasco per la proposta di un cimitero per animali, ha emesso un comunicato in cui ha dichiarato che l’Anpi «non sta contribuendo al dialogo e che alcune sue posizioni estreme non favoriscono la convivenza civile tra i cittadini», al punto che andrebbe l’associazione partigiani andrebbe abolita. «La mia proposta si inserisce in una più ampia iniziativa che riguarda la dismissione di associazioni e circoli locali che non vogliono favorire dialogo e inclusione». Castelli ha sottolineato di aver sempre sostenuto valori di trasparenza e apertura al confronto, ma secondo la sua analisi, in alcune circostanze l’Anpi non rispecchia questi valori.
Parole pesanti che hanno scatenato reazioni. Prima di tutto si è dissociato il suo stesso partito, Forza Italia della sezione di Muggiò. Poi anche il resto del consiglio comunale, tramite il sindaco Riccardo Berzero Taccone, ha preso le distanze da Castelli molto attivo su internet con posizioni forti (tra cui il “No allo Stato della Palestina): «Non aderiamo e senza ombra di dubbio non approviamo la proposta di Castelli sull’abolizione dell’Anpi - spiega il sindaco -. Il Comune di Rosasco e i suoi cittadini ritengono inviolabili i valori liberali democratici della Costituzione italiana e rendono onore, ricordo e rispetto per chi ha combattuto per essa».
L’Anpi pavese e lombarda ha contestato le parole di Castelleti, intanto Alleanza Verdi e Sinistra Pavia «esprime la massima indignazione per le gravissime offese rivolte da Emanuele Castelli nei confronti dell’Anpi, nei confronti della resistenza e, di conseguenza, nei confronti dei valori fondanti la nostra Costituzione - spiega il segretario provinciale Luca Testoni -. Quanto affermato non è, purtroppo, solamente sintomo di enorme ignoranza storica, con esternazioni degne del peggiore revisionismo, ma rappresenta una più generale volontà di distorcere il ruolo della resistenza su cui, piaccia o meno a Castelli, si fonda la nostra Costituzione. Castelli, anziché arrampicarsi sugli specchi attaccando chi lo ha giustamente criticato, dovrebbe solamente rassegnare le dimissioni».
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