Covid in Fvg: contagi in crescita e non c’è ancora stato il picco
UDINE. I contagi in Friuli Venezia Giulia continuano a crescere per la sesta settimana di fila e domani con tutte le probabilità sarà sfondato il muro dei 14 mila nuovi malati in sette giorni, un numero otto volte superiore ai 1.754 positivi che si contavano nei primi sette giorni di giugno. Ma abbiamo ormai imparato che in questa fase della pandemia i dati vanno letti diversamente dal passato.
Il confronto
Un numero analogo di contagi si registrava per esempio a febbraio, ma i casi gravi erano molto di più, essendoci allora una quarantina di ricoverati nelle terapie intensive e una decina di decessi al giorno. Ieri, invece, i dati diffusi dalla Regione indicavano in 7 i ricoverati in terapia intensiva (come il giorno precedente) e in tre le persone decedute. Una situazione molto differente, a parità di contagi.
La copertura della popolazione
«In effetti quella che stiamo attraversando è la seconda fase con più positivi dopo quella dei primi mesi di quest’anno», commenta il professor Vincenzo Della Mea, docente di Informatica medica del dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche dell’università di Udine.
Si tratta «di numeri altissimi per l’estate, ma non è detto che d’inverno le cose debbano necessariamente peggiorare. Ormai il 95 per cento della popolazione è protetto dall’esito grave della malattia, essendo vaccinato o comunque immunizzato dopo il contagio. Ed è proprio a causa di ciò che attualmente ci sono pochi ricoveri. Non è detto che questa variante del virus sia meno aggressiva, è invece sicuro che incontra persone protette».
«In ogni caso – prosegue il docente – è importante continuare ad adottare tutte le precauzioni che già conosciamo bene, comprese le mascherine, per evitare che il contagio sia trasmesso alle persone più fragili».
Il picco
Nei grafici che il professor Della Mea continua ad aggiornare fin dall’inizio della pandemia, si nota come la corsa del virus in Friuli Venezia Giulia sia nella fase di crescita. Non c’è ancora quella classica frenata della curva che preannuncia il picco e poi la discesa. «A giudicare dalla progressione dei contagi – commenta Della Mea – direi che in Friuli Venezia Giulia non siamo ancora al picco. Del resto non stiamo adottando alcuna precauzione che possa contrastare questa crescita. E visto che in questa fase della pandemia siamo in linea con le altre regioni italiane, credo che anche a livello nazionale si debba attendere prima di veder scendere i numeri del contagio».
I numeri di venerdì 15 luglio
E a proposito di numeri, il bollettino della Regione di venerdì 15 luglio indicava in 2.075 i nuovi positivi emersi ieri in Friuli Venezia Giulia su 8.215 tamponi. Nel dettaglio, su 2.675 tamponi molecolari sono stati rilevati 449 nuovi contagi. Sono stati inoltre eseguiti 5.540 test rapidi antigenici, dai quali sono emersi 1.626 casi di positività.
Le persone ricoverate in terapia intensiva – come già si diceva – sono 7, mentre i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono 252 (16 in più rispetto a giovedì).
Il 15 luglio si sono anche registrati tre decessi, tutti in provincia di Pordenone. Il numero complessivo delle persone morte dall’inizio della pandemia è 5.192: 1.295 a Trieste, 2.432 a Udine, 983 a Pordenone e 482 a Gorizia. Dall’inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive complessivamente 427.987 persone.