Magone di Colle Aperto a Mantova, la demolizione partirà entro l’estate
La giunta ha dato il via libera al progetto definitivo ed esecutivo per la demolizione dell’ex centro commerciale di via Benedetto Croce, quartiere di Colle Aperto: il cosiddetto magone sarà sostituito da un’area verde. A firmare il progetto l’architetto Alessandro Fanti della ditta Soprint srl. L’esecutivo ha anche approvato il piano di esproprio, dichiarando la pubblica utilità dell’opera prevista nel progetto. Approvato inoltre il quadro economico degli interventi per un milione e 205mila euro. «L'approvazione della delibera – ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli – è un passaggio fondamentale perché contiene la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera. A seguito di questa approvazione possiamo procedere già nei prossimi giorni a indire la gara per l'aggiudicazione dei lavori».
Gli interventi di demolizione del magone partiranno probabilmente entro l’estate, una volta conclusi gli espropri e aggiudicata la gara.
Il progetto, in sintesi, è caratterizzato da aspetti di rilevanza ambientale che prevedono il ripristino e l’ampliamento dell’area verde esistente, adiacente alla struttura, mediante l’intervento di demolizione del fabbricato commerciale. «È previsto – spiega una nota del Comune – l’abbattimento completo, tenendo conto di tutti gli aspetti finalizzati alla riqualificazione ambientale, e la realizzazione di un prato in continuità con il giardino adiacente. Il progetto definitivo ed esecutivo tiene conto di scelte tecniche e operative adottate per eseguire la demolizione selettiva dell’edificio, nonché delle modalità operative per la gestione dei materiali provenienti dall’attività di smantellamento».
Inoltre, è previsto l’ampliamento del parcheggio di piazza don Enrico Mazzali e la realizzazione di un marciapiede sul lato nord della piazza. L’edificio da demolire è adiacente a un’area verde in prossimità della chiesa di San Ruffino.
L’edificio da abbattere, di forma rettangolare, ha una lunghezza di novanta metri e una larghezza di cinquanta ed è alto poco meno di dieci metri. Si sviluppa su due piani fuori terra, oltre al piano interrato. Le strutture del fabbricato, in stato di abbandono, non evidenziano deterioramenti tali da potere determinare crolli improvvisi, anche durante le fasi di abbattimento.
Per le demolizioni si utilizzeranno escavatori meccanici dotati di braccio lungo, predisposti per lavorare in quota e attrezzati con pinze e frantumatori idraulici.