Delitto di Aosta, il 21enne fermato accetta l’estradizione dalla Francia ma nega di aver ucciso Auriane Nathalie Laisne
Sì all’estrazione, ma nega di essere l’assassino di Auriane Nathalie Laisne, la ragazza trovata cadavere vicino a una chiesa La Salle (Aosta). Sohaib Teima, ventunenne di Fermo arrestato a Lione mercoledì scorso e “gravemente indiziato” per la procura di Aosta dell’omicidio della compagna, ora è in carcere a Grnoble. La giovane, 22anni, è stata uccisa […]
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Sì all’estrazione, ma nega di essere l’assassino di Auriane Nathalie Laisne, la ragazza trovata cadavere vicino a una chiesa La Salle (Aosta). Sohaib Teima, ventunenne di Fermo arrestato a Lione mercoledì scorso e “gravemente indiziato” per la procura di Aosta dell’omicidio della compagna, ora è in carcere a Grnoble. La giovane, 22anni, è stata uccisa a coltellate e poi trovata morta il 5 aprile, dopo il ritrovamento del cadavere erano partite le indagini per individuare il ragazzo che era stato visto con lei.
Giovedì Teima comparirà davanti ai giudici della Chambre de l’instruction della Corte d’appello di Grenoble, che dovranno esprimersi sulla sua consegna dopo il mandato d’arresto europeo spiccato dall’Italia. La decisione è attesa entro sette giorni. Il giovane ha dato il suo assenso ma “respinge categoricamente ogni accusa in merito all’omicidio” come fa sapere l’avvocata Lucia Lupi, che assiste il giovane con il collega Igor Giostra nel procedimento penale italiano. Teima ha fornito una versione che al momento i legali preferiscono non rivelare. Ieri il giovane ha avuto un colloquio in carcere a Grenoble con il suo avvocato francese, in vista dell’udienza per l’estradizione.
Secondo la procura di Aosta non “si tratta di un classico femminicidio che è stato determinato da un movente di possesso e di annullamento della volontà della vittima” comem spiegato nei giorni scorsi da Luca Ceccanti, procuratore capo di Aosta. Nella conferenza stampa convocata per chiarire le circostanze di quanto accaduto tra il 26 e il 27 marzo scorso, Ceccanti ha aggiunto che il femminicidio “è essenzialmente tipico di una manifestazione di potere nei confronti della ragazza”.Sul sospettato pendeva già una misura cautelare: il divieto di avvicinarsi alla ragazza, imposto a seguire di atti di violenza domestica.
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