Comunali 2024, Marin rilancia la sfida per l’Isola: «Con noi Grado più attrattiva»
GRADO «Non promettiamo cose impossibili ma garantiamo che in cinque-sei anni Grado sarà indubbiamente più attrattiva e fra le migliori mete turistiche d’Italia». È stato questo, ieri, uno dei passaggi-chiave dell’intervento di Roberto Marin (candidato sindaco per l’alleanza di centrodestra composta da Forza Italia e Lega oltre che, stando a quanto è dato sapere al momento, almeno da un’altra lista che farà in parte riferimento all’ex sindaco Claudio Kovatsch) in occasione della presentazione ufficiale della sua stessa candidatura.
Marin ha inteso così rivendicare pure i risultati del lavoro fin qui fatto da presidente Git, a partire dalla «trasformazione della spiaggia in un paio d’anni» a fronte della promessa originaria di riuscirci «in cinque». Per questo ha dato appuntamento a tutti fra maggio e giugno «per verificarlo di persona», sostenendo che «le ultime vere iniziative e opere compiute nell’Isola per il suo rilancio» portano la firma delle due amministrazioni cittadine che lui aveva già guidato come sindaco «dal 1998 al 2007. Poi il nulla», cadenzato dalle anticipate conclusioni delle amministrazioni targate Olivotto, Maricchio e Kovatsch. «E a farle cadere guarda caso – ha rilevato Marin– ci sono stati sempre anche Riccardo Ronchiato e Maurizio Delbello», che oggi sostengono Giovanni Bredeon di FdI.
Solo le sue amministrazioni, ha insistito l’attuale presidente della Git, «hanno consentito, oltre a quel poco che ha fatto l’Ater, a delle cooperative di gradesi di costruire le loro case». A proposito di abitazioni, considerata la difficoltà a trovare il personale stagionale sufficiente in loco, Marin ha sostenuto pure che, «senza poter dare la possibilità a questi lavoratori di trovare un alloggio a prezzi ovviamente contenuti, né la Git né gli operatori riusciranno a lavorare». Ecco perché il candidato sindaco di Fi e Lega pensa a «una variante per la zona artigianale inutilizzata di Valle Goppion, dove realizzare appunto un alloggio per queste persone». «E poi manca un ricovero per i mezzi dei Vigili del fuoco, per poterli riavere stabilmente a Grado: lo faremo».
Marin ha inoltre promesso che «in un paio d’anni l’arredo urbano sarà trasformato sotto l’aspetto estetico, paesaggistico e ambientale» e che, «nell’arco di sei-otto mesi», intende risolvere la questione di «un parcheggio risolutivo per aumentare la pedonalizzazione e creare un volano economico enorme, com’è capitato per piazza Duca d’Aosta». Marin ha poi affrontato i problemi della «regolamentazione dell’afflusso in laguna, senza che cambi assolutamente nulla per i gradesi» assicurando «l’interessamento affinché nell’arco di un anno si possano scavare le cavane».
Non è mancato nell’occasione nemmeno qualche attacco politico - sospinto dall’imbeccata della prima cittadina di Monfalcone Anna Cisint - nei confronti del candidato del centrosinistra Giuseppe Corbatto, che «è stato vicesindaco con la giunta monocolore leghista di Salvini e che un paio di mesi prima di concludere il mandato ha vinto un concorso indetto dalla stessa maggioranza per diventare dipendente comunale». Cisint, si diceva. Marin ha ricordato che il sindaco di Monfalcone nonché referente regionale degli enti locali della Lega è «tuttora dipendente del Comune di Grado in aspettativa». Sia lei che Sandra Savino, sottosegretario del Mef e referente regionale di Fi, hanno messo in luce a loro volta «il valore e l’importanza di Grado e la necessità che ci sia una guida stabile», elogiando peraltro anche il sindaco Kovatsch «per il suo operato». Lo stesso ha fatto il deputato e responsabile regionale della Lega Marco Dreosto, che ha sottolineato, al di là dei simboli, «la compattezza di quest’alleanza».—
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