Sanità regionale in lutto, morto l’anestesista Francesco Giordano: coordinò il Centro trapianti

Ammalato da qualche anno, Francesco Giordano, già direttore della seconda Anestesia e rianimazione dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine e coordinatore del Centro trapianti regionali, se ne è andato per sempre.

Ricoverato da poche settimane all’hospice, Giordano è deceduto contornato dall’affetto dei familiari. Aveva 84 anni, ne avrebbe compiuti 85 il prossimo 12 dicembre.

Stimato e apprezzato primario anestesista soprattutto dai suoi pazienti, Giordano, nei 42 anni di esperienza maturata, senza interruzione, all’ospedale Santa Maria della Misericordia, aveva contribuito a innovare l’anestesia e il centro trapianti regionale coordinandolo dal 1999 al 2009, l’anno in cui andò in pensione.

Arrivato alla caserma di Codroipo da militare – allora era un neo laureato giunto da Matera, città dove era nato e cresciuto – Giordano si innamorò di questa terra che non esitò ad adottarlo come fosse uno dei suoi figli. Il servizio militare segnò la vita del giovane medico, qui Giordano conobbe Giuliana Ninotti di Pordenone, alla quale si unì in matrimonio e con la quale costruì il suo futuro di padre e nonno. Oltre alla moglie lascia i figli Silvia, Marco e Stefano e cinque nipoti ai quali era molto affezionato.

Laureato in Medicina nel 1964 all’università degli studi di Bari, Giordano entrò in reparto a Udine nel 1967, da allora l’amore per la professione che svolse fino alla fine con grande impegno e determinazione, segnò la sua carriera all’interno dell’Azienda sanitaria Santa Maria della Misericordia, oggi Asufc.

Giordano fu il maestro di una generazione di anestesisti, tra questi Amato De Monte e Rodolfo Muzzi a cui passò il testimone.

Sono in molti a ricordarlo come un innovatore, un professionista che andava a imparare le migliori tecniche all’estero, in Europa e negli Usa, per poi applicarle nel suo reparto a Udine. Notevole anche il suo impegno a favore della donazione degli organi, non a caso nel 1999 la Regione gli affidò il coordinamento del Centro trapianti. Fu lui a portare il Friuli Venezia Giulia al vertice della classifica italiana per numero di donazioni e di trapianti.

«Nostro padre era un gran viaggiatore, la sua curiosità lo portò a conoscere altri luoghi e civiltà in tutto il mondo. Ecco perché oggi ci sentiamo di augurargli un buon lungo viaggio», affermano i tre figli con la voce rotta dalla commozione. «Coltivava la passione per il viaggio – aggiungono Silvia, Marco e Stefano Giordano – conciliando il dovere professionale e il piacere di scoprire nuovi posti». Giordano condivideva tutte queste esperienze con la famiglia alla quale non faceva mai mancare la sua presenza. Da quando era andato in pensione dedicava molto del suo tempo ai nipoti.

Oggi sono in molti a stringersi attorno ai familiari per ricordare l’uomo, il medico e il dirigente sanitario quale era: tutti ruoli che Giordano svolse registrando stima e ammirazione tra i colleghi e soprattutto tra i friulani. Nessuno mancherà all’ultimo saluto, la data sarà comunicata nelle prossime ore. Ammalato da alcuni anni, Giordano affrontò la malattia con grande dignità. Solo nelle ultime settimane venne trasferito all’hospice dove – sono le parole dei figli – «è stato seguito con grande umanità».