Caffè Pedrocchi, i vandali sono più d’uno. I complici ripresi dalle telecamere
C’è stata sicuramente una seconda persona che ha fatto da “palo” al vandalo che ha imbrattato il Pedrocchi e altri 5 punti in città, tra cui la storica porta Ognissanti al Portello. Il particolare emerge dalle indagini della Digos che stanno proseguendo incessantememente per dare un nome all’imbrattatore e a chi lo ha spalleggiato nello scrivere con lo spray nero “Stop genocide”.
I poliziotti stanno visionando i filmati di decine di telecamere – il centro è una sorta di Grande Fratello – per individuare il vandalo nel passaggio tra un punto e l’altro di Padova. Le scritte sono apparse su una facciata laterale del Caffè, ma anche in via Nazario Sauro a ridosso delle piazze, accanto a un murale di Kenny Random, sui manifesti progettuali alla base della Torre degli Anziani, e anche al Portello, una all’angolo di via Marzolo e due sulle pareti della porta Ognissanti.
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Gli agenti della Digos sono all’opera anche per cercare una rivendicazione del gesto sui social che, almeno ufficialmente non è ancora arrivata. Una inquadratura mostra una persona mentre scrive con la bomboletta spray davanti al Pedrocchi, ma non viene mai ripresa in volto. Per i fatti è stato aperto un fascicolo in procura, per ora senza indagati.
Nel frattempo continuano le operazioni di ripristino della facciata del Pedrocchi: è stato terminato il primo passaggio di vernice, utile però solamente a coprire le scritte. Ci sono voluti quasi due giorni di lavoro per cancellare lettera per lettera i due “slogan”, che però continuano a vedersi anche ad occhio nudo, lasciando quindi impiastricciato lo storico Caffè. «Saranno necessari quattro passaggi perché tutto torni esattamente come prima, quindi entro una settimana il Pedrocchi sarà nuovamente pulito» assicura l’assessore alla cultura e all’edilizia monumentale, Andrea Colasio.
Ultimato il Pedrocchi entro la prossima settimana, la ditta che si sta occupando dei ritocchi passerà poi alla Porta Ognissanti, al Portello, colpita ben due volte la scorsa notte. Poi interverrà in via Nazario Sauro, a due passi da piazza dei Signori. Qui gli attivisti pro Palestina hanno agito su uno dei famosi murale di Kenny Random. Il costo dell’operazione sui muri del Pedrocchi vale circa 10 mila euro, ma solamente perché, quando due anni fa è stata rifatta la facciata, l’amministrazione comunale aveva scelto di utilizzare vernici antivandali. Altrimenti parleremo di altre cifre, ma soprattutto di altri tipi di operazioni molto più strutturate. Probabilmente si sarebbe dovuti intervenire su tutti i muri, con costi almeno dieci volte superiori. Al Portello e in via Sauro, invece, potrebbe bastare coprire per rendere l’atto vandalico-dimostrativo invisibile.
Dopo il brutto risveglio di giovedì mattina, con il Pedrocchi sfregiato, e le accuse forti («un’ameba culturale priva dei fondamentali» aveva definito l’autore del gesto), ieri l’assessore Colasio è stato più serafico: «Il Pedrocchi ne ha viste tante, passerà anche questa», ma la sua idea su chi ha agito l’altra notte non cambia, nonostante i nobili propositi: «Resta un atto molto stupido, perché ci sono altri posti dove esprimere le proprie idee. Quindi spero che vengano individuati gli autori perché è giusto che paghino e capiscano cosa hanno toccato – le sue parole –. Fortunatamente non abbiamo dovuto fare la conta dei danni materiali perché il Settore ha lavorato di prevenzione, ma resta il colpo». Le scritte sono apparse anche sui manifesti progettuali della Torre degli Anziani, che affaccia su piazza della Frutta, attualmente in fase di restauro per poter essere aperta al pubblico. Quello verrà sostituito. pare coperto.
I gestori del Caffè, con Roberto Imperatrice, ad della F&De Group, chiedono pene severe.