Basket, Gesteco da urlo: ora con gara 4 e tutto può succedere
«Un’altra». Così capitan Rota a una “marea gialla” in festa al termine di gara 3. Un’altra: Cividale prolunga la serie. Con cuore, fisicità e talento. Domani si tornerà in campo. Intanto, il campo fa registrare il 73-66 con cui i ducali sono riusciti a imporsi su Cantù ieri sera.
Serviva l’impresa, e impresa è stata. Friulani sempre in partita, poi granitici nel chiudere alla S.Bernardo ogni porta, finestra, pertugio verso il canestro. Un Rota encomiabile a guidare la formazione gialloblù, a mantenerla in vita, con 13 punti e tanto, tantissimo lavoro sporco. Senza Lamb, il capitano delle aquile si era trovato a partire in quintetto. Questo un possibile “sliding doors” della serie?
Del playmaker, allora, le prime due triple della serata ducale. Una utile ad accendere il PalaGesteco, per il momentaneo 5-0; l’altra, forse, ancor più preziosa in quanto giunta a bloccar la reazione degli ospiti, nonché il loro timido, ma già significativo, break del parziale 5-8. Fra i cinque di inizio gara, ormai inamovibile, c’è anche lui, il miglior Under 21 del campionato, Mr. Marangon. Il classe 2005 è bravo a sfruttare un no look di Redivo e a rimettere i suoi davanti. Occhiataccia del maturando a Young – di quelle che ogni studente come lui, alle volte, finisce per prendersi in classe – poi via, ad accompagnare la UEB sull’11-10.
Cominciano le rotazioni, si rivede Campani: il centro, mascherato per l’occasione, aumenta il peso sotto le plance, agendo in combutta con Berti. La tattica, però, non paga, tanto che è proprio il rivale numero uno dei due, Burns, a rendersi protagonista del nuovo allungo canturino, coi cinque punti del 16-21. Scappa la S.Bernardo, scappa la palla a Redivo, -7. Il “sindaco” si fa subito perdonare da fuori, che discorsi: al resto ci pensa Dell’Agnello. Mettendo alla prova il metro arbitrale, il 77 manda in panchina Moraschini, con due falli, poi realizza il canestro del -2, a modo suo, in semi-gancio. Dalla linea della carità, infine, impatta sul 30 pari. Nel mezzo, i centri di un Marangon “on fire”. Poco dopo, quelli di Redivo e Rota, entrambi dall’arco: alla pausa lunga, Cividale conduce.
Sotto col terzo quarto, Marangon che sgomita, piazza la tripla della personale doppia cifra. Dell’Agnello, +6. Niente illusioni: bastan due colpi di Hickey, infatti, perché la sfida torni in equilibrio. Il 22 cerca con lo sguardo Lamb, seduto, in castigo, a bordo campo, mima una pistola, col labiale sembra dirgli «it’s over», è finita. Lo è davvero? Dopotutto la fatica, per Rota e compagni, inizia a farsi sentire. Eppure, là dietro, la Gesteco tiene. Davanti, sguinzaglia con successo Miani. Dall’altra parte, tuttavia, Cantù fa lo stesso con Young: l’americano segna due volte dall’angolo. Moraschini lo imita, 58-64. È finita? Non proprio: Cantù fallisce i colpi del ko, ma Cividale non sembra volerne approfittare.
Il clima si scalda, gli animi pure. Rota, chi sennò, fa -4, 4’ da giocare. Il play manda quindi al bar Bucarelli, -2. Difesa rabbiosa, contropiede, 64-64. Stavolta è Lamb a replicare a Hickey: con la mano fa “5”, gara 5. Gara 3, intanto, procede, +2 Berti. Recupero, triplona Redivo, delirio in via Perusini. Follia. La magia del PalaGesteco. Dell’Agnello per l’incredibile +7, 1’ e spiccioli da giocare. È finita? Stavolta sì. Domani c’è gara quattro e tutto può succedere.