Roma, distrutta la lapide in memoria di Mantakas. Non è vandalismo ma l’incuria del Campidoglio
Non è un atto di vandalismo, stavolta si tratta dell’incuria e della sciatteria dei tecnici del Campidoglio. Da pochi giorni a Roma, in piazza Risorgimento, è scomparsa la lapide in travertino dedicata alla memoria di Mikis Mantakas, il giovane universitario greco ucciso il 28 febbraio 1975 di fronte alla sezione missina di via Ottaviano da estremisti di Potere Operaio mai consegnati alla giustizia. Erano gli anni bui in cui la destra non aveva diritto a esistere e ‘uccidere un fascista non era reato’. Erano i giorni dei presidi antifascisti davanti al tribunale di Roma dove si svolgeva il processo agli assassini dei fratelli Virgilio e Stefano Mattei. E proprio da piazzale Clodio, al termine dell’udienza, si è staccato il commando che ha freddato Mantakas.
Mikis Mantakas, scomparsa la targa di marmo in piazza Risorgimento
La targa era stata apposta nei giardini di piazza Risorgimento il 16 settembre 2023 alla presenza tra gli alti del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, del capogruppo di FdI nel Primo municipio Stefano Tozzi, del deputato romano Massimo Milani. Tra i presenti anche tanti ex giovani militanti della sezione Prati dell’epoca, oggi sessantenni, e gli ex “ragazzi” del liceo Virgilio, tra i quali lo scrittore e giornalista Sandro Forte.
La deposizione un anno fa in ricordo dello studente greco ucciso da Potere Operaio
Oggi, a un anno dalla deposizione, quella targa non c’è più, al suo posto solo un frammento della base. Nessuna provocazione dell’ultrasinistra, che pure non è nuova ad atti di vandalismo. Questa volta a mandare in frantumi la targa è stata la caduta del ramo di un albero durante la potatura dei giardini commissionata dal Comune di Roma a una ditta appaltatrice. Un incidente facilmente evitabile se ci fossero state le necessarie protezioni del caso. Immediato l’intervento di Stefano Tozzi, che ha convocato in commissione Trasparenza i responsabile dell’impresa e sollecitato il ripristino della targa.
Greco, studente di medicina, simpatizzante del Fuan
Mikis Mantakas era venuto da Atene in Italia per studiare Medicina. Dopo i primi anni a Bologna si era trasferito a Roma dove frequentava il Fuan di via Siena. E quel maledetto 28 febbraio era lì, con decine e decine di altri militanti, a presidiare piazzale Clodio durante quei tragici tre giorni del processo agli assassini dei fratelli Mattei. Che per la sinistra e la stampa dell’epoca non si sarebbero dovuti nemmeno portare a giudizio. Tre giorni di guerriglia urbana, cariche, provocazioni della sinistra extraparlamentare, Una pallottola sparata ad altezza d’uomo di fronte alla sezione missina del quartiere Prati gli fracassò il cervello. Mikis, 23 anni, morì quasi all’istante dopo essere stato soccorso e trascinato all’interno del portone della sezione missina da Stefano Sabatini e Paolo Signorelli.
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