Sciopero del 29, firmata la precettazione. Salvini: “Più di una mobilitazione al giorno in due anni”
Si è concluso malamente al Ministero dei Trasporti l’incontro con i sindacati in vista dello sciopero del 29 dicembre. Cgil e Uil non arretrano e il ministro Salvini firma la precettazione. “Per evitare agli italiani l’ennesimo venerdì di caos ho deciso di intervenire direttamente riducendo a 4 ore lo sciopero indetto da alcuni sindacati per venerdì». Il leader della Cgil Maurizio Landini «dice che sto limitando il diritto di sciopero, in due anni e poco più di governo 949 scioperi effettuati in Italia. Diritto allo sciopero sì ma anche diritto al lavoro per la stragrande maggioranza degli italiani è l’impegno che mi sono preso». Ad affermarlo in un video è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini che ha firmato la precettazione.
I sindacati tirano dritto, hanno sbattuto la porta in faccia al ministro e non hanno accettato le proposte di compromessi proposti prima dal Garante poi dal titolare del Mit: confermati tempi e modalità sull’astensione dal lavoro in tutta Italia. La richiesta di ridurre lo sciopero a sole 4 ore quello del trasporto pubblico locale è stata rigettata.
Salvini: “Più di uno sciopero al giorno in 25 mesi di governo”
In una nota diffusa al termine dell’incontro Salvini ha segnalato che ci sono stati “in 25 mesi di governo 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati: 38 al mese, di cui 518 proclamati e 374 effettuati a livello nazionale: più di uno sciopero al giorno”. “Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute ed al lavoro di tutti gli altri italiani”. Rispondono picche i sindacati. “Noi rispettiamo le regole, se ci sarà una precettazione la impugneremo: e quindi ci rivolgeremo alla magistratura“, ha già annunciato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri parlando con i cronisti in piazza Montecitorio. Lo scontro è frontale.
Cgil e Uil: “Precettazione? Faremo ricorso al Tar”
La segreteria nazionale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, al termine dell’incontro ha detto ai giornalisti: “Attenderemo gli atti, li valuteremo e poi la necessità sarà quella ovviamente di impugnarli. E di procedere nella direzione che già purtroppo abbiamo avuto modo di riscontrare in precedenti scioperi generali”. “Se faremo ricorso al Tar? – ha proseguito -. Valuteremo in virtù di come sarà argomentata” la precettazione. “Chiaramente” ci sarà “un ricorso al Tar, ma non escludiamo neanche di approfondire tutte le vie necessarie alla tutela in primis dello sciopero generale e dei lavoratori a cui viene leso questo diritto”.
“Il Garante? Quando arriva la voce del padrone risponde ‘obbedisco'”
Il Garante per gli scioperi aveva chiesto al ministero dei Trasporti di intervenire per ridurre a 4 ore la durata della protesta. Ma la convocazione del tavolo sindacale non ha dato esito soddisfacente. “Riconfermiamo lo sciopero di 8 ore anche per il Tpl e il trasporto aereo: escluso il trasporto ferroviario”, hanno ribadito Landini e Bombardieri. “Evidentemente, quando arriva la voce del padrone la commissione risponde ‘obbedisco!’”. Così il segretario generale della Uil parlando con i cronisti in piazza Montecitorio.
Secondo il Garante sugli scioperi , al contrario, con la proclamazione della mobilitazione generale del 29 novembre, Cgil e Uil violerebbero le regole sulla “rarefazione oggettiva”, in particolare nel settore trasporti. Per questo era stato chiesto di eliminare dalla mobilitazione non solo il settore trasporti, ma anche sanità e giustizia. Il ministero dei Trasporti aveva espresso “soddisfazione” per tale richiesta della Commissione di garanzia sugli scioperi. Ma i sindacati hanno l’hanno preso come un imput del ministero e l’hanno rifiutato.
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