Corpo a corpo, la disobbedienza civile di Valentina Petrini: “Le polemiche su Più libri più liberi? Giuste ma vado in scena per ricordare che in Palestina c’è ancora la guerra”
La disobbedienza civile, il corpo rivoluzionario di Pier Paolo Pasolini, la Flotilla e il genocidio palestinese. Corpo a Corpo – Popoli divisi dal mare è il titolo del secondo spettacolo teatrale di Valentina Petrini che andrà in scena lunedì 8 dicembre 2025 all’Auditorium del Centro Congressi La Nuvola a Roma, durante la kermesse letteraria Più Libri più liberi. “Tutto nasce dalla celebrazione del 50esimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini e dalle iniziative prese dal Comune di Roma sul tema”, spiega Petrini al FattoQuotidiano.it. “È il secondo spettacolo dove esploro il concetto di disobbedienza civile dopo La Valigia della libertà in cui raccontavo di una comunissima cittadina italiana, Sibilla Barbieri, che voleva scegliere il suo fine vita in Italia. In Corpo a Corpo rendo invece omaggio a Pasolini ispirandomi al suo concetto di corpo politico. Negli scritti “Il corpo poetico” esposti di recente al MAXXI Pasolini racconta come il corpo di tutto, soprattutto i reietti, i poveri, lui dice “uno zingaro, un ebreo, un invertito”, sono corpi rivoluzionari anche solo per il fatto di esistere, perché sono dissonanti rispetto al corpo del potere”.
Come sei riuscita ad unire il concetto di corpo pasoliniano alla tragedia di Gaza?
“L’invito a preparare un testo è nato nei giorni in cui le barche della Global Sumud Flotilla salpavano per raggiungere la Striscia di Gaza. Allora ho pensato di raccontare la storia di tre corpi: quello dei disobbedienti, quello dei palestinesi autodeterminato e rappresentato da Sami Abu Omar, e il corpo dello stato di Israele che è quello che fa le leggi. Questi tre corpi procedono dall’inizio alla fine insieme: il corpo dei disobbedienti e dei reietti cercano di avvicinarsi divisi dal mare mentre il corpo d’Israele che glielo impedisce con la forza e la coercizione. Sami si auto racconta attraverso sette video in cui segue questo viaggio mentre è in corso e si intervalla con i corpi dei disobbedienti”.
Sappiamo già che il finale non avrà un lieto fine…
“I corpi anche quando vengono incatenati, violati come avviene con le leggi di Israele (noi approfondiamo il blocco navale) sono comunque corpi vincenti anche se non sono riusciti a raggiungere le coste di Gaza. Come dice Sami: “Non posso dire che quelle anime siano entrate nelle nostre case, perché di case noi non ne abbiamo più, ma sono entrate nelle nostre tende e per noi è stata linfa resistenza, se oggi resisto lo faccio anche perché questi corpi hanno cercato di raggiungerci”.
Dimentichiamo spesso che molte rivoluzioni politiche si sono basate su gesti di non violenza…
“La disobbedienza civile ha fatto la storia del mondo soprattutto nel Novecento. È fatta di corpi che con la non violenza, a mani nude, hanno usato la loro resilienza per contestare le imposizioni delle leggi dello stato. La nostra civiltà da Eva in poi si basa sulla disobbedienza. Fu lei la prima a disobbedire prendendo quella maledetta mela. Non ha provocato il peccato originale ma ha compiuto un atto di libertà”.
Dopo la tregua avvenuta a Gaza un mese fa l’attenzione sul dramma della popolazione palestinese sembra essersi silenziata…
Da quando si è proclamato il cessate il fuoco, la tregua sbandierata come pace in Palestina, la pressione mediatica in Medio Oriente si è drasticamente abbassata. Non si parla più di resistenza come in quei giorni e sembra che in Palestina non ci siano più problemi, che le persone non debbano più essere urgentemente evacuate. È un fatto gravissimo perché è tutto falso: la gente sta continuando a morire. Alla fine dello spettacolo racconto come Sami e suoi figli pur avendo un decreto che stabilisce la loro evacuazione dalla Striscia di Gaza, questo non viene attuato. Siccome c’è il cessate fuoco cadono le ragioni di evacuazione dei civili”.
Corpo a corpo verrà presentato all’interno di Più Libri più liberi, la kermesse letteraria travolta dalle polemiche per la presenza della casa editrice Passaggio al Bosco che, in larga parte, esalta autori di riferimento del pantheon nazifascista: tu che farai?
“Ho firmato la lettera congiunta in cui giustamente si chiedono spiegazioni in merito alla presenza di questa casa editrice. Dopodiché se qualcuno mi chiede: ti ritireresti? Io rispondo no per due ragioni. La prima è che non sono io che me ne devo andare, non siamo noi che siamo nell’arco costituzionale a dover lasciare i presidi culturali. Secondo: se io mi ritiro, e sono tra i pochi che parla di Palestina durante la fiera letteraria, perdiamo uno spazio di divulgazione per far capire alle persone che li c’è la guerra. Questo non significa che io contesto chi decide di ritirarsi. Io che sono più piccola, penso di fare più rumore essendoci. Capisco ad esempio Zerocalcare che ha spiegato il suo paletto. Il mio paletto, lo ripeto, è invece esserci: con il mio corpo, ovunque sia necessario testimoniare resistenza, come i valori della nostra Costituzione antifascista”.
Corpo a corpo è scritto da Valentina Petrini e Micaela Farrocco, con la consulenza di Giuseppe Garrera. Musica e pianoforte dal vivo sono di Pasquale Filastò. Canta in scena Marwa Ahmed.
Credit photo: Stefania Casellato
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