La magia di Drupi torna a incantare la sua Pavia al teatro Fraschini
Pavia. Un (nuovo) ritorno a casa, in grande stile. Questa sera (ore 21, biglietti esauriti da tempo), a due giorni dal Natale, Drupi fa un regalo molto gradito ai tanti fans pavesi che lo seguono con passione, e sono in trepida attesa per una nuova tappa al teatro Fraschini del tour “50 anni da Piccola e fragile”. Un viaggio che l'ha portato in giro per l'Europa, dove il cantautore pavese, classe '47, è amatissimo. Questa sera, quindi, Drupi tornerà sul palco del teatro Fraschini per una notte all'insegna delle emozioni, come già accadde nel novembre del 2024, con il teatro cittadino strapieno. Sempre sul palco del Fraschini, in occasione dei festeggiamenti per i 155 anni del nostro giornale, Drupi parlò con estrema soddisfazione del tour di “Piccola e Fragile”, colpito dal fiume di affetto che l’ha travolto in ogni occasione. E in merito al concerto del Fraschini, dello scorso anno, il cantautore pavese ne conserva un ricordo affettuoso e speciale. «Nel novembre di un anno fa, il concerto a Pavia è andato sold out – ha raccontato l’artista pavese in un'intervista al nostro giornale – erano rimaste fuori almeno ottanta persone. Così abbiamo pensato di proporre un nuovo spettacolo, anche per ringraziare chi mi ha seguito in questo mezzo secolo di carriera». Mezzo secolo anche di “Piccola e fragile”. Sempre nella conversazione con la “Provincia Pavese”, Drupi ha spiegato la genesi di questa canzone, diventata una colonna sonora per tante generazioni: «Il testo è di Luigi Albertelli e di Enrico Riccardi. Ma ci abbiamo messo un po’ le mani insieme. Era il 1975, stavamo provando i cori del nuovo album e Riccardo mi fa notare la timidezza di una corista minuta...». Che poi era Dorina Dato, oggi sua moglie. «Eh si. Riccardi pensava fosse una ragazza fragile. “Forse non la conosci bene” gli risposi. E uscì un testo meraviglioso, buttato giù in un quarto d’ora». “Ma in fondo sei molto più forte di me!” dice la canzone. Quindi vi frequentavate già? «La nostra storia era un po’ all’inizio ma avevo imparato già a conoscerla». Albertelli, paroliere e autore di innumerevoli successi, ha scritto per Drupi anche “Vado via” e “Rimani”. Ma come è nato il sodalizio di successo con Drupi? «Luigi, che è mancato nel 2021, era di Tortona ma ci siamo incontrati la prima volta nei primissimi anni '70 in un locale di Milano dove mi esibivo spesso con “Le calamite” e dal quale passavano mostri sacri come i Deep Purple e Stevie Wonder. Una sera Gianfranco Lombardi, direttore d’orchestra che lavorava per la Ricordi, ci propose di fare un provino all’Ariston e ci parlò di “un duo che scriveva molto bene”. Aveva anche scritto Zingara con cui Iva Zanicchi aveva vinto il Festival di Sanremo nel 1969. Il duo era formato da Albertelli e Riccardi».
E infatti con loro debuttò nel 1973 a San Remo con “Vado via”, canzone scartata da Mia Martini. «Andò malissimo, arrivò ultima. Ma poi scoppiò nel mondo: nove milioni di copie in Francia, ma anche in Inghilterra e negli Stati Uniti, dove arrivò tra le prime cento in classifica e fu incisa in 36 versioni diverse». E a Londra ha partecipato a Top of the pops della BBC. «C’erano con me in quella puntata Paul McCartney con i Wings e gli Slade. Portai Vado via, avevo solo quella»..
alessandro quaglini