Donazione organi al San Matteo: sette persone ne salvano venti
Pavia. La generosità di sette persone ne salva la vita di altre 20. Questo il bilancio dell’attività trapiantologica svolta al San Matteo, che negli ultimi due mesi si è occupato di sette donazioni multi organo che hanno reso possibili 20 trapianti in tutta Italia: uno di cuore, 7 di fegato e 12 di rene di cui uno al policlinico, che è centro di riferimento provinciale per queste attività. Ma i dati raccontano anche di un calo dell’altruismo, perché il 38 per cento di chi nel 2025 ha rinnovato la carta di identità a Pavia città ha detto «no» alla donazione. È la cifra più alta degli ultimi 10 anni, di 8 punti superiore rispetto al 2024 quando le opposizioni erano al 30 per cento. Dopo Lodi (dove i «no» sono il 36.4 per cento) la provincia è quella con la quota più alta di Lombardia (35.5) secondo il Sistema informativo trapianti.
Il fenomeno
È grazie ai cittadini che decidono di donare che la rete italiana di centri trapianti (di cui fa parte anche il San Matteo) può salvare centinaia di vite ogni anno. Ma l’aumento delle opposizioni in vita è un fenomeno che desta attenzione, monitorato anche dalle autorità sanitarie che a inizio 2025 hanno diffuso un alert in proposito. Secondo Andrea Bottazzi, rianimatore e responsabile del Centro donazione organi e trapianti del policlinico, i motivi sono almeno due: «Dopo il Covid è aumentata la sfiducia nel sistema sanitario nazionale, e ciò ha causato la proliferazione di notizie false in merito alla trasparenza dei trapianti. Fake news in piena regola, che però hanno influenzato l’opinione pubblica». Tra queste, la credenza che vorrebbe medici e infermieri meno “propensi” a salvare i donatori di organi, qualora finissero in ospedale per un’emergenza: «A chi sostiene che cambiano gli sforzi di cura per i pazienti che sappiamo essere donatori e chi no, assicurerei che la condizione di donatore viene valutata solo a morte avvenuta quindi solo al termine di una strenua battaglia per la vita. La popolazione deve essere certa del fatto che infermieri e medici provano ogni strada per salvare le persone, nessuna esclusa. La legge italiana sulla donazione, inoltre, è tra le più garantiste d’Europa, se non del mondo, e rende impossibile qualunque tipo di compravendita come pure ho sentito affermare in certi casi. Il processo è trasparente in ogni sua parte, non c’è nessun passaggio opaco o discrezionale». Nonostante l’aumento delle opposizioni, i donatori non mancano e, come è accaduto negli ultimi due mesi, il loro contributo costituisce un aiuto eccezionale.
Le donazioni
Per merito delle sette persone che hanno donato, è stato possibile raccogliere anche un’ampia quantità di tessuti destinati alle banche regionali. Si tratta di tessuti cutanei, osteoarticolari, cardiovascolari e corneali. «Nonostante l’aumento delle opposizioni – conclude Bottazzi – a Pavia stiamo attraversando un periodo molto positivo, anche grazie alle sette persone che in vita hanno detto sì alla donazione. Il bilancio è buono anche se allarghiamo lo sguardo oltre gli ultimi due mesi: al policlinico l’attività di trapianto di rene, cuore e polmone è senza dubbio aumentata. Segno che, forse, l’aumento delle opposizioni non deve preoccuparci troppo, anche grazie al lavoro di sensibilizzazione che Aido, l’associazione donatori, svolge da sempre».