Sivert Guttorm Bakken, il biatleta è stato trovato morto con una maschera ipossica. Federazione: “Domande senza risposta”
Emergono nuovi dettagli in merito alla morte del biatleta norvegese Sivert Guttorm Bakken, il cui cadavere è stato trovato martedì 23 dicembre nella camera dell’hotel in cui soggiornava a Passo Lavazè, in Trentino-Alto Adige, in vacanza con alcuni compagni di squadra. Secondo quanto diffuso dalla federazione norvegese – Bakken, lo ricordiamo, correva ai più alti livelli, in Coppa del mondo – l’atleta indossava “una maschera per altitudine”, altrimenti detta maschera ipossica, ma la federazione fa sapere al contempo che “al momento non è a conoscenza delle circostanze relative all’acquisizione e all’uso di questa maschera”.
In più, da quanto si apprende, l’autopsia sul corpo verrà svolta in Italia durante il periodo natalizio: “Solo la polizia e le autorità forensi saranno in grado di stabilire la sequenza degli eventi e la causa del decesso”. “Questa situazione tragica fa sorgere molte domande ancora senza risposta. I nostri pensieri vanno innanzitutto alla famiglia di Sivert e ai suoi amici più cari” ha dichiarato la segretaria generale della federazione, Emilie Nordskar.
La maschera ipossica simula le condizioni di scarsa ossigenazione ad alta quota, contribuendo a migliorare le prestazioni sportive. Attualmente è un dispositivo legale, acquistabile da parte di tutti. Va appurato, a questo punto, se l’utilizzo della maschera abbia influito su ciò che è successo a Bakken. Il norvegese, 27enne, aveva sofferto in passato di pericardite, malattia che lo aveva allontanato dalle gare.
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