Referendum, Salvini: “Una occasione storica di libertà anche per i giudici per bene. Gli italiani lo sanno”
“Fra poche settimane, a inizio marzo, c’è una possibilità storica di libertà. Di libertà anche per i giudici, i magistrati, i pm perbene, liberi da correnti, da altri ragionamenti. E quindi il sì al referendum sulla giustizia, di avanzamento, di meritocrazia, di modernizzazione dell’Italia, io sono convinto che gli italiani non se lo faranno sfuggire”. Così Matteo Salvini, intervistato dal direttore di Radio libertà, Giovanni Sallusti. Non un derby destra contro sinistra. “Per il sì – sottolinea il ministro dei Trasporti – sono magistrati, avvocati, parlamentari, giuristi, docenti universitari, costituzionalisti. Quindi non è governo contro opposizione, maggioranza contro Schlein. È una questione di merito, di metodo, di libertà, di meritocrazia, di liberazione anche dei tribunali dallo strapotere“.
Referendum, Salvini: una possibilità storica di libertà
Salvini parla di un passo in avanti verso “un’Italia più efficiente, più moderna. Un sistema giudiziario libero vuol dire una giustizia più veloce. E quindi anche dal punto di vista dei cittadini, delle imprese, del business, dell’attrattività del nostro Paese per gli investimenti stranieri. Ecco, avere una giustizia libera dallo strapotere delle correnti, è qualcosa di importante. Non devo tornare a grandi magistrati, a grandi uomini di legge che già in passato l’auspicavano questa benedetta separazione fra chi indaga e accusa e chi giudica”.
Hamas, ci sono milioni di fenomeni che dovrebbero chiedere scusa
Inevitabile il commento alla maxi retata anti-Hamas che ha portato a 9 arresti, tra cui quello dell’Imam Hannoun, finito al centro di polemiche nei giorni scorsi e difeso dalla sinistra e dai pro-Pal. “Ci sono alcuni milioni di fenomeni che dovrebbero chiedere scusa perché la Guardia di Finanza e gli investigatori ritengono che finanziassero illegalmente il terrorismo islamico basandosi su alcune associazioni onlus in Italia. E quindi – dice Salvini – l’idolo dei pro Pal che per qualche giorno hanno bloccato l’Italia, hanno devastato città, hanno bloccato le autostrade, hanno invaso i binari ferroviari contro il genocidio sarebbe, secondo gli investigatori e anche secondo la giustizia che ne ha permesso l’arresto, sarebbe un finanziatore del terrorismo, dei massacri del 7 ottobre”.
“Qualcuno era in piazza dalla parte sbagliata, spero vengano tutti espulsi”
Qualcuno era in piazza dalla parte sbagliata. “Spero che vengano presi tutti, spero che vengano espulsi quelli che sono in Italia illegalmente e spero che il processo di pace prosegua nonostante i pro Pal. L’operazione non l’ha fatta il vile Netanyahu. L’operazione è stata fatta a Genova, in Italia, con la Guardia di Finanza, con gli investigatori, le Forze dell’Ordine e la magistratura italiana. A meno che non siano tutti asserviti a Netanyahu, evidentemente qualche piccolo problema anche in Italia nel distinguere fra persone perbene e terroristi c’è”.
Ucraina, c’è un tavolo aperto, la situazione è cambiata dagli anni passati
Nessuno strappo della Lega con il governo sul decreto Ucraina. “C’è un tavolo di trattativa aperto. Più che di mandare armi per attaccare, per offendere, per distruggere, puntiamo sulla strategia difensiva, sulla logistica, su come proteggere i civili, su come riscaldarli, su come curarli”. Un aggiornamento di buon senso che ricalca la situazione che va modificandosi grazie al piano Trump e all’impegno italiano. “Diciamo che è una somma di situazioni che ha portato la Lega, ma l’intero governo, e di questo sono assolutamente contento, ad avere un atteggiamento diverso rispetto a quello degli anni passati. A puntare, a concentrarsi sulla difesa dei civili, dagli attacchi dei droni e sul ristoro della popolazione piuttosto che sulla semplice offesa e sull’attacco”.
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