Detenuto trovato morto nel carcere di Sulmona la notte di Natale, era legato a Messina Denaro
È stato aperto un fascicolo per verificare i motivi della morte di Rosario Scalia, detenuto trovato morto nel carcere di Sulmona. L’uomo, 50 anni, era considerato legato a Matteo Messina Denaro, deceduto a sua volta nel settembre del 2023 nel reparto detenuti dell’ospedale de L’Aquila. Il ritrovamento di Scalia da parte della Polizia Penitenziaria, invece, risale alla sera del 24 dicembre. Secondo le prime informazioni, il decesso in cella sarebbe avvenuto per cause naturali. Da quanto si apprende, il detenuto era in sovrappeso ed era stato sottoposto a un intervento chirurgico all’anca, alcune settimane fa, all’ospedale dell’Annunziata a Sulmona. Sulla vicenda è stata disposta l’autopsia: gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi.
La salma è stata trasferita all’obitorio del San Salvatore dell’Aquila per l’esame autoptico che accerterà eventuali complicazioni post-operatorie e per escludere anche le ipotesi di eventuali trombosi o embolia. Scalia stava scontando una condanna a 20 anni di reclusione per concorso nell’omicidio di Salvatore Lombardo, ucciso nel maggio del 2009 a Partanna, in provincia di Trapani, suo comune di provenienza Secondo la ricostruzione dei giudici, era stato Scalia a comunicare agli assassini gli spostamenti della vittima.
Di professione imprenditore edile, Scalia era indicato come uomo vicino al boss Giovanni Domenico Scimonelli, che per gli investigatori era un figura fondamentale della rete di protezione di Messina Denaro, latitante per quasi trent’anni. Nel 2024 gli erano stati confiscati beni per circa 180mila euro.
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