Va’ Sentiero: 6680 km a piedi, per un anno, sulle strade montane d’Italia
Parafrasando Giuseppe Verdi, su iniziativa di tre intrepidi ragazzi, Yuri Basilicò, Sara Furlanetto e Giacomo Riccobono, parte il progetto Va’ Sentiero, una spedizione lungo il sentiero di trekking più elevato del mondo: il Sentiero Italia, una via a vertiginosa quota di ben 6880 km (il «filo rosso più lungo del mondo») che tocca tutte le regioni della penisola. Da percorrere a piedi, transitando per centinaia di piccoli borghi pressoché sconosciuti. Una finestra sulle terre alte tricolori: i paesaggi, i volti, le tradizioni, i piatti, i mestieri, i dialetti.
L’avventura (perché di questo si tratta) durerà un anno – 364 tappe – ed è finalizzata alla scoperta o riscoperta delle montagne, della loro centralità nel dibattito pubblico e delle inimitabili popolazioni autoctone. Grazie a questo «viaggio sperimentale e collettivo, aperto a tutti» (anche solo per una tappa), con l’aiuto dei social e della Rete dove condivideranno ogni loro passo, si cercherà in più di promuovere un approccio sostenibile all’esperienza. Per concretizzare questo sogno a portata di passione, occorrono, naturalmente, dei fondi: a tal fine, è stata avviata una campagna di crowdfunding partita da poco, ma che promette già benissimo. L’obiettivo è di raccogliere almeno 25 mila euro, utilizzati per coprire le spese dei primi sette mesi di viaggio. Senza contare l’interessamento e l’impegno a vario titolo promesso da attori importanti come il Ministero dell’Ambiente, il Touring Club, 13 regioni e sponsor privati. Queste le pagine cui fare riferimento: facebook.com/vasentiero e instagram.com/vasentiero.
L’epocale camminata a due passi dal cielo inizierà il primo maggio. I partecipanti a questa marcia naturalistica, ma con forti risvolti sociali e antropologici, attraverseranno tutte le catene montuose del Paese, entrando in ognuna delle venti regioni italiane e in oltre 350 paesi di montagna. Dal Friuli-Venezia Giulia alla Sardegna, senza soluzione di continuità.
Concepito negli anni novanta, nel corso del tempo il Sentiero Italia era stato dimenticato, finché nel gennaio 2018 il Club Alpino ne ha annunciato il restauro integrale: grazie all’impegno di centinaia di volontari Cai, sarà così riaperto ufficialmente in primavera. E quale migliore modo di inaugurarlo «del nostro viaggio, per farlo conoscere ai nostri coetanei e in tutto il globo, dando voce alle terre alte, a luoghi meravigliosi eppure spesso dimenticati, spopolati, abbandonati a se stessi. Il 2019 è l’anno nazionale del turismo lento: è il momento giusto» spiega Yuri Basilicò (31 anni), ideatore di Va’ Sentiero.
Il loro tour da antichi viandanti connessi ai nuovi media sarà raccontato dal Touring Club Italiano, che pubblicherà aggiornamenti regolari sul proprio sito, e da Radio Francigena, che trasmetterà resoconti settimanali della spedizione. «Questa parte d’Italia custodisce le braci di una fetta importante della nostra identità. È il patrimonio che vogliamo valorizzare: un valore a lungo trascurato, che può dare un contributo importante alle nostre montagne, non solo come luoghi per un’escursione o un’esperienza transitoria, ma come posti in cui vivere all’insegna della circolarità» aggiunge Sara Furlanetto (25 anni), cofondatrice. E nel corso di Va’ Sentiero saranno organizzati eventi in quota: per esempio, appoggiandosi alla rete di rifugi di montagna, verranno realizzate performance artistiche all’interno di una tenda geodetica. «Spero che la nostra iniziativa sia il seme per una svolta positiva nell’approccio dei giovani alle montagne italiane» conclude Giacomo Riccobono (27 anni), il terzo fondatore.
Il progetto è dedicato a Walter Bonatti, il mitico alpinista, che disse: «Chi più in alto sale, più lontano vede».