Una nuova creazione
A Parigi sta tramontando il sole. È domenica 3 maggio 2020. Un uomo si aggira con alcuni rotoli tra le mani in un vicolo cieco vicino al cimitero di Père-Lachaise. Li stende a terra e poi li incolla sul muro che chiude questa piccola strada. Alcune persone si affacciano alle finestre per capire cosa stia succedendo. E un fotografo si apposta per riprendere la scena.
L’opera che si va a delineare sul muro è una parte della Creazione di Adamo, il famoso affresco di Michelangelo Buonarroti sulla volta della Cappella Sistina a Roma. Quando il quadro si completa, un lampione si accende e illumina la figura di Dio. Un minuto dopo, una ragazzina si posiziona esattamente al posto di Adamo e con il braccio alzato prova a toccare il dito del creatore.
In un attimo, i pochi rumori della città si fanno ancora più silenziosi. E tutte le persone presenti in questo piccolo angolo di mondo sembrano trattenere il respiro.
Lo scatto che riprende questa scena è la nuova copertina di Vanity Fair: si tratta di un’opera del grande artista francese JR. È la prima volta che Jean René, in arte JR, realizza un progetto per un magazine italiano. In passato ha trasformato il Louvre di Parigi, messo occhi sulle rive della Senna, fatto vivere i tetti delle metropoli di tantissime città con prospettive immaginarie. È una star della street-art e uno dei più grandi visionari esistenti. Quando ci parliamo prima via mail, poi via WhatsApp, infine inviandoci immagini, spunti, luci, referenze sono molto emozionato. La nostra conversazione è una triangolazione di idee tra New York (dove c’è il suo studio), Parigi (dove vive) e Milano. Creare un’opera così non è facile.
Eppure ci intendiamo. E quando lunedì mattina, sempre sul filo del rasoio, gli invio la cover definitiva di Vanity Fair, lui risponde semplicemente: «WOW!!! It looks great!», ovvero «sembra bellissima».
I mesi che ci aspettano dopo il lockdown e in convivenza col virus ci chiederanno di ricreare da capo il mondo che conoscevamo fino a ieri. E ci imporranno di stabilire nuove connessioni tra noi, nelle nostre occupazioni, negli affetti, nei viaggi, nell’arte, in tutto quello che facciamo. In questo numero di Vanity Fair troverete testimonianze, riflessioni, spunti e visioni che parlano di tutte le nuove connessioni a cui saremo chiamati. Fare previsioni su cosa sarà è difficile. Ma con questa cover ci teniamo a ribadire un fatto: una nuova creazione non è solo possibile ma necessaria. E coinvolgerà tutti. Nessuno escluso.