Carlo non sarà re nemmeno se Elisabetta II andrà «in pensione» (causa coronavirus)
Nei giorni scorsi il biografo reale Andrew Morton ha dichiarato che secondo lui «il regno di Elisabetta II è finito», chiuso in anticipo dal coronavirus. Morton è convinto che il Covid «non scomparirà in pochi mesi», quindi non vede come la sovrana novantaquattrenne possa riprendere il suo lavoro: «È la brutale verità, sarebbe troppo rischioso». Dunque toccherà al principe Carlo salire sul trono. D’altronde il settantunenne, primo in linea di successione, si è preparato per tutta la vita a questo momento. Negli ultimi anni ha già sostituito la regina in molte occasioni e in tutti i viaggi all’estero, dove ormai è già ricevuto come un sovrano, ed è toccato a lui il primo royal engagement post quarantena: in compagnia della moglie Camilla, ha fatto visita allo staff di un ospedale in prima linea nella lotta al coronavirus. Non solo: giovedì 18 giugno arriverà a Londra il presidente francese Emmanuel Macron. E ad accoglierlo fisicamente, a Clarence House, ci saranno Carlo e Camilla.
Buckingham Palace ha negato più volte le voci secondo cui Elisabetta II sarebbe sul punto di andare in pensione. Ma se invece fosse vero, come funzionerebbe il passaggio di consegne al figlio? La regina potrebbe invocare il Regency Act, una legge del 1728 aggiornata l’ultima volta nel 1953, con la quale si prevede che in caso di malattia o impedimento del sovrano venga nominato un reggente che assume tutte le incombenze, ma senza ricevere insieme a quelle anche il titolo di re. «Il principe Carlo sarebbe un sovrano in tutto e per tutto, titolo escluso», ha spiegato il corriponde reale Robert Jobson. Convinto che Queen Elizabeth seguirà proprio questa strada.
In teoria Elisabetta II avrebbe anche un’altra possibilità per ritirarsi: abdicare in favore del figlio, che in quel caso diventerebbe non un reggente ma un vero e proprio re. Una strada già seguita da altri due monarchi moderni europei: Beatrice d’Olanda e Juan Carlos di Spagna. La parola abdicazione, però, è stata bandita a Buckingham Palace. La regina non vuole più ascoltarla dal 1936, anno in cui zio Edoardo VIII, lasciò il trono a suo padre per poter sposare l’avventuriera americana Wallis Simpson. Quella decisione fu giudicata un tradimento, un venir meno a un dovere che è un impegno a vita. Elizabeth, in un discorso fatto in occasione del suo ventunesimo compleanno, aveva promesso ai sudditi che avrebbe regnato per tutta la vita: «Tutta la mia vita, breve o lunga che sia, sarà al servizio vostro e del nostro Paese». Dopo oltre sessantotto anni sul trono, il coronavirus potrebbe costringerla a fare un passo indietro. Ma è difficile che «tradisca» i suoi sudditi abdicando in favore del figlio.