L'editoriale del direttore/ Fallo a casa tua
Il Redentore, oltre a essere bellezza assoluta, ha una storia: celebra l’uscita da un’epidemia di peste. Morirono cinquantamila persone.Quella chiesa è lì per loro. Aggredire un simbolo del genere è una violenza contro tutti
Più uguale zero, meno X, uguale una specie di graffetta, uguale aperta parentesi, poi una U accentata e un segno ricurvo. Inizia così il mirabile messaggio con il quale un ventottenne ha imbrattato la facciata del Redentore a Venezia.
Che cosa significa? Niente, l’ha detto lui stesso.
Il Redentore è la Basilica capolavoro del Palladio, che domina la Giudecca e da lì, in tralice, osserva il Bacino di San Marco. Il giovane, nella notte del 15 maggio, aveva dipinto un grande rettangolo rosso e poi aveva usato lo spray nero. Sul marmo bianco del Palladio, nella chiesa della perfezione.
Digos e Polizia locale l’hanno individuato: vive a Bolzano, è stato denunciato. I giornalisti della Nuova Venezia hanno parlato con lui. Sostiene, tra le altre cose, che è stata una provocazione intellettuale, non pianificata. A leggere la penultima risposta, la pazienza vacilla: dice che conosce il valore di quella chiesa, perché lui, che diamine, ha studiato storia dell’arte.
Bisogna rispettarlo, il bianco. E non bisogna sottovalutarlo. In un certo senso intervenire sul bianco è sempre un atto politico: se rompi il candore di una pagina vuota o di una tela intatta, ci sono conseguenze e niente sarà come prima. Su una parete vale ancora di più.
Come dovremmo definire un gesto del genere? Non “performance d’arte”, vero? Certe provocazioni funzionano, fanno riflettere; ma esistono limiti invalicabili e questo è uno di quei limiti.
E se qualcuno sta pensando che c’è di peggio, che i veri problemi sono altri, sbaglia. I simboli sono importanti. Raccontano le nostre identità, le priorità, i sentimenti. Il Redentore, oltre a essere bellezza assoluta, ha una storia: celebra l’uscita da un’epidemia di peste. Morirono cinquantamila persone.
Pensiamoci per un istante: morirono. Quella chiesa è lì per loro. Rappresenta la fine di un incubo, il riscatto dal male. Aggredire un simbolo del genere è una violenza contro tutti. I geroglifici scrivili a casa tua.