Pancalli: «A Cortina mancano camere accessibili per le Paralimpiadi»
foto da Quotidiani locali
A Cortina mancano 200 posti letto sui 5 mila richiesti dall’organizzazione olimpica e dalla Prefettura (mille, in questo caso) per le forze dell’ordine? Il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, a margine della presentazione del progetto “Sport senza confini”, ieri è andato ancora più in là, soffermandosi sulla carenza di posti letto nelle strutture ricettive in vista delle Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026.
Pancalli ha lamentato che «il numero di camere, non solo quelle accessibili ex lege, ma anche quelle che comunemente definiamo “friendly accessible”, cioè quelle più comode e che possono essere una risposta importante, non è sufficiente».
Pancalli ha aggiunto che «questo un po’ mi preoccupa perché gli eventi sportivi sono importanti. Sono convinto che organizzeremo la più grande Paralimpiade di tutti i tempi sotto il profilo sportivo, ma questo significherebbe non lasciare un’eredità di contaminazione anche dal punto di vista della cultura dell’accessibilità e dell’accoglienza da parte del mondo del turismo».
La situazione «non è legata all’organizzazione dell’evento sotto il lato sportivo», precisa Pancalli, «su quell’aspetto siamo bravi e le prove di Coppa del mondo che abbiamo ospitato dimostrano la grande capacità di organizzare eventi sportivi. Ma la Paralimpiade è qualcosa di diverso, significa accogliere non soltanto gli atleti e le delegazioni che staranno nel villaggio olimpico o paralimpico, ma anche tutti i tifosi, i familiari e le persone che verranno a sostenere i propri atleti da tutte le parti del mondo», ha concluso il numero uno del Cip.
Ad essere presi di mira sembrano gli albergatori e la loro associazione proprio non ci sta. Lo dice chiaro e tondo Sandra Ruatti, vicepresidente dell’Associazione degli albergatori di Cortina. «Spiace constatare come su queste Olimpiadi continuino ad addensarsi tante, troppe nubi. Le polemiche non fanno bene ai Giochi e soprattutto non fanno bene a Cortina», afferma Ruatti, consigliando prudenza. «Torno a ribadire che ci stiamo impegnando tutti a fondo per la loro buona riuscita. Sulle camere mancanti abbiamo già avuto modo di chiarire la nostra posizione nei giorni scorsi ribadendo come le carenze dovute a chiusure e passaggi di proprietà non contemplati nel 2019 verranno adeguatamente compensati dal maggior sforzo di altre strutture che si sono appena rese disponibili ad aumentare la disponibilità di posti letto».
Ruatti, dunque, conferma che rispetto alla mancanza oggi di 542 camere, per un totale di mille posti letto (quindi senza contare i 1076 cercati dalla Prefettura), gli albergatori stanno recuperando delle disponibilità.
Infatti c’è chi aveva messo a disposizione il 70% delle proprie stanze, come da richiesta della Fondazione Milano Cortina, e ora sale fino al 100%.
«Relativamente invece all’accessibilità delle stanze e più in generale degli hotel, mi preme ricordare che proprio noi albergatori, pienamente consapevoli della necessità di rendere la Conca efficiente e inclusiva per le Olimpiadi e non solo, già due anni fa avevamo organizzato, insieme al Comune e al Comitato paralimpico un convegno finalizzato a discutere di questa delicata tematica», ricorda la vicepresidente degli Albergatori. Un convegno mirato «a mettere nero su bianco le criticità e a studiare le possibili soluzioni per affrontarle al meglio e assicurare così a Cortina un’eredità duratura ben oltre il 2026. Alle parole sono seguiti i fatti se è vero come è vero che sono almeno 11 gli alberghi attualmente chiusi per lavori di ristrutturazione e adeguamento. Segno che ce la stiamo mettendo davvero tutta e soprattutto, che ci stiamo mettendo la faccia, perché abbiamo creduto in questo evento fin da subito e siamo i primi a volere che la macchina organizzativa funzioni alla perfezione senza la minima sbavatura».
In fondo, se le cose non dovessero andare bene, ci rimetterebbe in primis il territorio e non è certo questa l’intenzione degli albergatori, mette le mani avanti Ruatti.
«Comprendiamo quindi le perplessità e i dubbi che stanno agitando gli animi di molti», sottolinea, «perché il tempo stringe e c’è sicuramente tanto da fare, ma noi non stiamo ignorando i problemi e anzi ci adoperiamo ogni giorno per fronteggiarli e risolverli nei limiti del possibile», dice Ruatti. «Chiediamo fiducia e di poter lavorare serenamente. E per il resto, siamo come sempre aperti al dialogo in un’ottica costruttiva, positiva e propositiva», conclude la vicepresidente dell’Associazione albergatori.