Belluno: uno studentato a Levego con le casette del villaggio olimpico
Realizzare uno studentato a Belluno utilizzando le casette del villaggio olimpico di Cortina per attrarre i giovani. Non sarà facile, ma Confindustria Belluno Dolomiti ci crede. E l’idea nasce dal fatto che il prossimo anno, manca poco all’ufficialità, dovrebbe partire in città il corso triennale di Informatica dell’Università di Verona. Un’iniziativa che coinvolge anche il Comune di Belluno, il cui compito è quello di verificare la fattibilità dell’operazione e trovare un’area idonea e già urbanizzata.
L’operazione deve essere ancora costruita, ma i colloqui con Simico e Fondazione Milano Cortina sono ben avviati: «Stiamo lavorando per aprire il corso di Informatica in città», afferma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti. «Uno dei temi che stiamo affrontando è quello dello studentato, ovvero la residenza per gli studenti. Finiti i Giochi, poter utilizzare 25 o 30 casette del villaggio olimpico di Cortina, potrebbe garantire circa una sessantina di posti letto con degli spazi comuni e dare così a Belluno una residenza per i ragazzi».
«Ne abbiamo già parlato con Simico, Fondazione Milano Cortina e con il Comune di Belluno», prosegue. «Tutti hanno detto che è una bellissima idea ed il Comune sarebbe disponibile a trovare uno spazio urbanizzato idoneo per le strutture, un po’ distante dal centro, ma ben servito dai mezzi di trasporto pubblico. Vorremmo che le casette selezionate fossero quelle degli atleti, in modo che lo studente possa dormire nelle stanze dei campioni. Le camere potrebbero essere nominate con i loro nomi, per esempio “Stanza Sofia Goggia”. Facendo così, resterebbe una memoria delle Olimpiadi in provincia di Belluno, oltre alla legacy, e soprattutto risolverebbe una problematica connessa all’eventuale apertura della facoltà di Informatica».
I costi di smontaggio, trasporto e installazione a Belluno chi li coprirebbe? «Ci sono diverse linee di finanziamento», prosegue Berton. «Bisognerà capire bene quali sono i costi. Per quanto riguarda le opere di urbanizzazione, il Comune sta valutando diverse aree, tra quella artigianale Levego. Serve una zona urbanizzata, vicino al centro, servita dai mezzi pubblici. Noi siamo ottimisti su questa possibilità e andremo avanti nelle trattative: se si crede nel progetto, se la sinergia pubblico e privato si conferma solida, i fondi si possono trovare». Questa operazione si inserisce nel piano di rilancio del territorio avviato da Confindustria Belluno Dolomiti: «L’obiettivo è trattenere i nostri giovani», conclude Lorraine Berton, ma allo stesso tempo attrarli da fuori. Risolvere il problema della residenza degli studenti è fondamentale: ad oggi, nessuno mi ha detto lasciare perdere questo progetto, perché sarebbe una legacy meravigliosa».
Affinché l’operazione vada a buon fine, servirà l’appoggio del Comune di Belluno. «L’idea di Confindustria è perfetta, verrà sposata se ci sono le condizioni, ma bisogna compiere un passo alla volta», afferma Paolo Gamba, vicesindaco del Comune di Belluno. «Prima di tutto, capire bene che tipo di abitazioni sono. Poi bisogna preparare un business plan dei costi e benefici per avere un’idea chiara del tipo di investimento. E poi si deve verificare quale è l’area più idonea».
«Quanto costa montare e smontare queste casette non lo so», prosegue Gamba. «Quando il villaggio verrà costruito andrò a vederlo e faremo le nostre valutazioni. Noi non vogliamo usare aree che non sono urbanizzate. Se devo prendere un’area agricola per installare le casette, non va bene. Serve quindi un’area già dotata di fognature, acqua e luce».
«Levego è un’area che potrebbe andare bene, perché avrebbe la potenzialità di tenere un importante numero di casette», prosegue Gamba, «ma non è di proprietà del Comune, ma di un consorzio di privati».
«Questa operazione», conclude il vicesindaco, «sarebbe importante per la città, perché sono certo che arriveranno a Belluno tanti studenti dell’Università che hanno bisogno di avere dei posti dove alloggiare. Ma ribadisco, dipende tutto dal tipo di casette e dai costi di esecuzione dei lavori»