Mantova, ecco il futuro polo hi-tech di Borgonuovo
MANTOVA. «Anche se questa è una piccola città è il contesto giusto per fare business». Lo pensa e lo conferma Claudio Sedazzari, Ceo, presidente e ideatore di Opto Engineering, azienda leader nella produzione di lenti e ottiche. Con questa filosofia Opto affronta un investimento di 8 milioni di euro per la costruzione del nuovo suo quartier generale. Nell'arco di tre anni, il brand mantovano ad alta tecnologia, sorgerà su 6mila metri quadrati nel quartiere di Borgonuovo, con l'obiettivo di vedere triplicato il volume di affari. La qualità della vita assicurata da un centro di piccole dimensioni ma attento alla rigenerazione urbana è preferibile alle city europee, statunitensi o asiatiche dove l'azienda riveste già oggi un primato di nicchia.
Il 12 aprile nell'aula consiliare municipio la presentazione del progetto che, come anticipato pochi giorni fa dalla Gazzetta, costituirà l'innesco del processo di rigenerazione urbana del comparto di Borgonuovo compreso tra la tangenziale sud, via Gaber e strada Spolverina. Un'area che per anni ha subito degrado e abbandono. Un cambio di rotta che ha visto parte attiva il Comune di Mantova: «Ogni impresa che nella nostra città investe in qualità, occupazione, ricerca e sostenibilità trova in noi un partner pubblico efficiente e concreto» le parole del sindaco Mattia Palazzi che nel ringraziare l'azienda ha confermato, assieme agli assessori Murari e Buvoli, l'impegno dell'amministrazione ad approvare piano attuativo e variante (ora per l'area è prevista destinazione a residenza e commerciale) entro l'estate.
Ispirato a una architettura industriale integrata alla natura, il progetto porta la firma dello studio Soprint di Mantova che nel progetto creativo si è ispirata al carattere "giovane" dell'azienda e a ciò che produce: centro focale sarà l'edificio direzionale a forma di "occhio" al quale saranno collegati altri corpi di fabbrica che ospiteranno gli spazi di produzione, sale riunioni, mensa, spazi di relazione, magazzino automatizzato. La facciata degli edifici sarà caratterizzata da lamelle filtranti frangisole e vetri sfumati, impianto fotovoltaico sulle coperture e sistemi per il trattamento e la sanificazione dell'aria. Un ampliamento che a regime si prefigge di arrivare a 200 dipendenti, a fronte dei circa 80 di oggi nella sede di Mantova (ai quali si sommano i 120 nelle sedi estere). E accanto alla nuova sede una grande area verde e in futuro villette bifamiliari e altri piccoli edifici destinati ai cittadini e ai dipendenti.
Questo il primo passo ma Comune e Opto si prefiggono di alzare il tiro, pensando a realizzare una "cittadella dell'innovazione" dove attirare giovani imprenditori che intendono avviare la loro start-up nell'ambito delle tecnologie della visione artificiale.
Il cantiere aprirà, secondo le previsioni, a inizio 2023 per concludersi nell'arco di 18-24 mesi.