Il nostro viaggio per stare meglio: Ale' In Forma/1
MANTOVA. Il paragone mi lusinga. Sarà il taglio di capelli? O l’accenno di barba? Oppure il colore degli occhi? Anche se non ricordo quello di Chris Hemsworth. Eppure qualcosa non mi torna. Il sorrisetto stampato sul viso di Mattia è tendente al perfido. Indago. «E perché sarei come Thor?» Il sorriso ora sfocia in una risata sonora: «Anche tu hai la panzona e bevi birra!» Ecco, adesso tutto acquista significato. Più o meno. Nella mia memoria il figlio di Odino ha un fisico statuario. Passa qualche giorno dallo scambio di battute e anch’io recupero l’ultimo capitolo della saga Avengers. Endgame mi illumina. Il figlio prediletto di Asgard è nella peggior forma fisica delle sue già molte apparizioni cinematografiche.
Come me, insomma. In quei giorni ho 41 anni. Non faccio sport con continuità da 6-7 dopo che è sempre stato parte della mia vita. Amo mangiare e mi concedo una birretta due-tre sere a settimana. Ho anche creato un personaggio per quando gioco al wrestling coi bambini (non fatelo a casa, come ricorda la Wwe): Papanza! Così se mi si sottolinea che dovrei perdere qualche chilo rispondo che non trovo il senso nel vivere male per morire bene. Niente diete!
Seguono. Un anno di pandemia. Un severo lockdown in cui lavorare ore e ore al computer senza uscire di casa. I primi passi nel mondo della cucina casalinga. Ecco che Papanza precipita (quasi) senza accorgersene.
D’estate al mare le avvisaglie ci sono, così come la consapevolezza di volerle ignorare. Sì perché serve una molla. Occorre lo spirito giusto. La predisposizione al cambiamento. Senza, non si possono ottenere risultati. È molto più facile incontrare la frustrazione che la soddisfazione.
Nell’autunno del 2020 le restrizioni anti-pandemia mi fanno scoprire il padel. L’obbligo della visita medica la primavera successiva mi mette di fronte al crudo dato: la bilancia del Centro di medicina sportiva fa segnare 93.6. Fingo di non vedere. «Sicuramente è tarata in modo penalizzante». «A casa era meno, sono sicuro».
Nel mentre comincia una rubrica che è un primo punto di svolta. La Gazzetta in campo mi mostra una forma fisica precaria a dir poco.
La vera inversione a U, però, avviene più avanti. A fine luglio. Il ritorno dalle vacanze mi sblocca. «Voglio che i bambini un domani possano ricordare il loro papà in forma». È il click, la scintilla, l’interruttore che scatta. Ho esempi di amici che ce l’hanno fatta. Che posso seguire. «Voglio riuscirci anch’io». E comincia il mio lungo percorso, che vi racconterò in questa rubrica settimanale. Non tanto cronologicamente quanto “filosoficamente”.
Cercherò di rispondere a queste domande: perché rimettersi in forma? come farlo? insieme a chi farlo? Con consigli di esperti che troverete anche in video sul nostro sito. Per riportarvi o mantenervi al vostro meglio, se lo volete.
Sì perché la cosa più importante è sentirsi a posto con se stessi. Non c’è persona o commento che vi possa o debba spingervi al cambiamento. Una vita più sana è sicuramente un obiettivo nobile, purché il desiderio sia intimo, altrimenti gli sforzi saranno vani. Ecco: volontà, impegno, costanza sono le tre parole che dovranno guidarvi in questo percorso, che non è facile. Non ci sono scorciatoie o soluzioni magiche.
E quale periodo migliore per iniziare se non dopo le “concessioni” delle vacanze? Vi assicuro che si può fare, non tanto perché c’è riuscito Thor, bensì perché ce l’ho fatta anche io, Papanza.
Di cosa ci occuperemo
1. Salute
Nella seconda puntata partiremo cercando di capire quali esami servono per valutare la nostra forma fisica e che tipo di visita medica serva per fare sport a 30-40-50-60 anni o più.
2. Fitness
Ci occuperemo di allenamenti fornendo delle indicazioni per chi ha poco tempo e per chi vuole allenarsi a casa correndo, nuotando, facendo pesi, con corpo libero o qualsiasi altro sport.
3. Food
L’altro macro tema che affronteremo sarà l’alimentazione. Vi proporremo dei consigli per migliorarla e renderla adeguata alle esigenze a seconda di età ed allenamenti.
I nostri esperti
1. Enrico Ballardini
Il dottor Enrico Ballardini è tra i medici più noti ed apprezzati della provincia di Mantova. È specializzato in Cardiologia e Medicina dello sport. Con la sua esperenzia è da molti anni una delle colonne del centro di medicina sportiva di Mantova, che dirige dal 2008. Il “doc”, inoltre, è medico sociale del Mantova calcio dal 1991.
2. Jacopo Ghidini
Jacopo Ghidini è atleta a tutto tondo. Laureato in Scienze motorie nel 2015, è stato crossfit coach per 6 anni. Strenght and conditioning coach specializzato in preparazione atletica per sport di situazione ed esperto in prevenzione infortuni. Ha lavorato per Crossfit Suzzara, Uneat Healthclub, Asd Cantera e Parma Calcio. È inoltre massoterapista e osservatore calcistico.
3. Irene Pocaterra
Irene Pocaterra è laureata in Scienze Biologie Sanitarie all’Università di Bologna con Master di II livello in Alimentazione ed Educazione alla Salute. Le sue attività principali sono relative all’insegnamento e la consulenza in ambito nutrizionale a privati e aziende. Esperta di Educazione Alimentare tutta la sua vita ruota attorno al mondo dell’alimentazione.