La magia della Piccola Parigi colora Quistello: successo per la rassegna con duecento artisti
QUISTELLO. Quistello ha ritrovato il 28 agosto l’armonia colorata della Piccola Parigi, con l’undicesima edizione, la seconda dopo l’era del Covid, ma la prima che torna in grande stile.
Domenica nel centro di Quistello si veniva letteralmente catapultati in una dimensione di colori, suoni e serena allegria. Tante le installazioni, e tanti gli artisti che hanno animato le vie del centro, circa 200, impossibile citarli tutti. Ma l’atmosfera quest’anno era davvero particolare. Inevitabile pensare a un forte contrappunto, ricordando quelle stesse vie deserte nei mesi del lockdown. Vederle ieri così ricche di colore e di movimento suscitava una forte impressione. È la vita che si riappropria dei suoi spazi e che si è manifestata con la sua massima espressione: l’arte.
La manifestazione era nata proprio per dare un messaggio di speranza, di ritorno alla vita dopo i momenti cupi del terremoto del 2012. La Piccola Parigi era stata voluta per rivitalizzare un centro storico fortemente colpito dalle scosse del sisma e che rischiava di essere abbandonato. Oggi le impalcature sono scomparse e la Piccola Parigi continua a trasmettere il suo messaggio vitale. Protagonisti tanti artisti, mostre, performance.
Installazioni di grande effetto: le grandi mani di Isabella Rigamonti che accarezzavano i passanti, quella proposta dall’azienda di moda Lubiam ideata da Marzia Monelli Bianchi. E poi il tributo al maestro Lanfranco. È stata esposta la sua famosa giacca psichedelica, che da molti anni non si vedeva. L’opera si vede anche in alcune raccolte in un catalogo d'arte degli anni ’60, ma gli scatti sono in bianco e nero.
Poi la moglie di Lanfranco ha portato un quadro del famoso artista: Lanfranco è stato uno dei primi artisti a partecipare a questa manifestazione e c’era, quest'anno, una mostra dedicata al maestro. Di grande effetto anche l'installazione, davanti alla chiesa, dei cavalli a dondolo di Dario Moretti.
Molto apprezzata poi l'opera della scultore veronese Radamesse Mattioli, che ha intagliato un grande tronco assieme ad alcuni suoi allievi. Non si può non citare l’opera dell’artista locale Claudio Baroni: un missile pieno di fiori riciclati. Fiori che erano stati buttati nei cimiteri, l'installazione vuole essere un messaggio di pace, in questo difficile momento storico.
Un passaggio alla manifestazione è stato fatto anche da Giorgio Grasso, critico d'arte che già in edizioni precedenti aveva selezionato artisti, come ad esempio Elena Baraldi, per altre mostre. Altro segno tangibile lasciato dalla giornata è la sensazione di una comunità che ha lavorato unita per rendere possibile una giornata di arte e allegria.
Poco prima dell'inizio della manifestazione erano impegnati nell'approntare gli ultimi dettagli i componenti della nuova e della vecchia amministrazione che lavoravano in sinergia e con grande impegno. La sindaca Gloriana Dall'Oglio si è spesa in prima persona per la riuscita della manifestazione. A curare la direzione artistica, come sempre, è stata Caterina Borghi, l’anima della Piccola Parigi.